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Covid, i tassisti napoletani: «Fatturato -90%»

Covid, i tassisti napoletani: «Fatturato -90%»

«A Napoli la situazione è drammatica. Siamo in una situazione in linea con quella di Roma con un calo del fatturato dell'80-90%. Attualmente lavoriamo un giorno su due. Durante il primo lockdown lavoravano un giorno su quattro con tutte le difficoltà che questo comporta sulla nostra vita quotidiana». Ad affermarlo all'Adnkronos è Vincenzo Donzelli dell'Uti di Napoli parlando della difficoltà del settore confrontato alle ripercussioni legate all'emergenza coronavirus.

«Alcuni ristori sono arrivati dalla regione a giugno, con un ritardo colossale e solo una volta. In questo modo a stento si è potuto coprire il costo dell'assicurazione», rileva Donzelli evidenziando la difficoltà di una categoria in cui sono molti i lavoratori in cassa integrazione. «La situazione - ribadisce - è drammatica e ci ritroviamo nella situazione paradossale di dover assicurare la mobilità che di fatto non c'è. Sono chiusi i teatri, i cinema, non c'è turismo, molti lavoratori sono in smart working. Napoli era una città appettibile anche per i congressi che attualmente non ci stanno più. Insomma dobbiamo assicurare un servizio pubblico essenziale che attualmente non c'è: al giorno riusciamo solo a fare tra 1 e tre corse».

A preoccupare Donzelli c'è poi quell'emendamento al Milleprorghe che prevede la liberalizzazione del servizio degli Ncc. Una misura temporanea di tre mesi ma che rischia di acuire una situazione già critica per la categoria. «Se venisse approvato sarebbe deleterio per la categoria. Da anni noi ci battiamo per la legalità nel settore e anche per gli ncc che rispettano la legge. Una misura del genere andrebbe a scapito del settore e degli utenti», sottolinea Donzelli.

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