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16 Settembre 2016 - 21:36
Cristina Alongi morì il 10 giugno del 2013 schiacciata da un albero crollato in via Aniello Falcone. La Procura aveva chiesto tre condanne. Un anno e 4 mesi, pena sospesa, per l'agronomo comunale
Il gup di Napoli Nicola Miraglia Del Giudice ha condannato per omicidio colposo un solo imputato per la morte di Cristina Alongi, la donna uccisa a Napoli da un albero caduto sulla sua auto in via Aniello Falcone il 10 giugno 2013. Non e' stata accolta la tesi della Procura, sostenuta dal pm Sergio Amato che invece chiedeva tre condanne. Un anno e quattro mesi, pena sospesa, per il funzionario agronomo del Comune di Napoli Cinzia Piccioni: lei aveva fatto un sopralluogo ai giardinetti di via Aniello Falcone due mesi prima della tragedia e secondo l'accusa non aveva compreso che l'albero, un pino marittimo secolare, potesse cedere da un momento all'altro. Il pm per lei aveva chiesto invece quattro anni e sei mesi. La procura voleva anche la condanna a 3 anni e 10 mesi per il vigile urbano Marino Reccia, il quale era nella sala operativa della polizia municipale il 27 maggio 2013, quando i vigili del fuoco chiamarono per inoltrare l'informazione proveniente dal proprietario di un bar di via Aniello Falcone che segnalava che l'albero era quasi piegato; e a 3 anni per vigile del fuoco Tiziano Fucci, che giro' alla polizia municipale la segnalazione del titolare del bar. I due sono stati invece assolti con formula piena perche' il fatto non sussiste.
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