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17 Febbraio 2021 - 16:06
Era solo un'ipotesi ma quest'oggi il Dna conferma che il corpo della persona investita da un treno a Foggia il 22 gennaio scorso è di Marco Ferrazzano. “Non si è mai preparati a una notizia del genere”, ha detto il padre a “Chi l’ha visto?”. “In cuor mio speravo sempre di ritrovare Marco, pur sapendo che le probabilità di riabbracciarlo erano minime. Grazie a tutti coloro che ci hanno dato una mano e che ci sono vicini in questo tragico momento”.
La scomparsa il 22 gennaio
Marco, ventinove anni, è scomparso lo scorso 22 gennaio. Era uscito di casa per andare da un amico, ma non è mai più tornato a casa. Un'ora dopo la tragica notizia del ritrovamento di un corpo senza vita alla stazione ferroviaria di Foggia. Investito da un treno.
Immediata la richiesta di confronto del DNA da parte della famiglia, che dal primo momento ha temuto che il ragazzo rimasto ucciso alla stazione fosse proprio Marco. La conferma è arrivata solo oggi, a quasi un mesi di distanza.
Come raccontato dalla famiglia, Marco Ferrazzano era vittima di bullismo e violenza da parte di alcuni giovani del posto. A provarlo alcuni video – ormai rimossi – apparsi sulla pagina ‘Comiche foggiane'. Marco, a detta dei suoi familiari, veniva deriso, insultato, minacciato e in alcuni casi anche picchiato.
Non si separava mai dal suo cellulare
Fragile, il 29enne non sapeva più come difendersi e forse subiva il ricatto dei bulli. La famiglia ha raccontato che non si separava mai dal suo cellulare e che non voleva mostrarne il contenuto alla famiglia. Proprio quel cellulare gli era stato rubato poco prima della morte.
A chiarire le circostanze della morte e se si sia trattato di un incidente o di un gesto volontario, saranno ora le indagini.
I precedenti
La famiglia ne aveva prontamente denunciato la scomparsa e si è rivolta anche alla trasmissione Chi l’ha visto, che questa sera tornerà sul caso sperando di potere avere presto notizie confortanti sulle sorti del giovane. Nonostante le numerose segnalazioni, ad oggi tutte si sono rivelate senza alcun fondamento.
Il timore di mamma Vincenza, come riferisce FoggiaToday, è che il figlio possa essere stato vittima di atti di bullismo. E’ quanto ha dichiarato anche lo zio di Marco ai microfoni della medesima trasmissione di Rai3, alla quale ha spiegato: “Mio fratello mi riferiva che spesso aveva a che fare con dei bulli.
Lui è un ragazzo molto fragile e spesso questi ragazzi ne approfittavano e gli facevano fare cose contro il suo volere”.
Anche una volta giunto a Foggia, sarebbe stato preso di mira dai bulli, come dichiarato dalla madre: “Lo sfottevano e dicevano che doveva parlare foggiano, Marco aveva un accento forte veronese, parlava sempre in italiano ed era molto educato”. Ad aumentare i dubbi della famiglia anche quanto accaduto proprio nel giorno della scomparsa del ragazzo: un investimento mortale sui binari della tratta ferroviaria Foggia – Bari.
Non è ancora chiaro se la persona investita da un treno lo scorso 22 gennaio possa essere proprio Marco Ferrazzano. La famiglia del 29enne attende il responso sull’identificazione del cadavere ma non smette di sperare. “Per sapere la verità bisogna che le autorità facciano al più presto l’esame del Dna sul corpo investito da un treno sulla linea Foggia-Bari”, hanno spiegato i familiari di Marco.
“Bisogna capire se quel corpo è il nostro amato Marco oppure qualcun altro, a cui pure bisogna dare un nome e avvisare i cari”, prosegue il loro appello. Purtroppo i resti recuperati dai binari non sarebbero riconoscibili. Si tratterebbe di frammenti di vestiti, piccole parti di corpo e sangue: “Non è rimasto nulla che ci possa dire se quei resti appartengono a Marco.
Non sono trovate le scarpe che potrebbero essere sicuramente un elemento riconoscibile. Soltanto l’esame del Dna sui resti potrà dare una conferma o una smentita”, hanno commentato i familiari del giovane scomparso. Per i risultati del Dna però occorrerà attendere almeno un mese.
Mamma Vincenza, come riferisce Immediato.net, a Chi l’ha visto aveva spiegato che il giovane il giorno prima della scomparsa era stato vittima del furto del cellulare che aveva regolarmente denunciato il giorno seguente. “Ha pranzato e alle 15 mi ha detto che sarebbe uscito per un giro.
Lo vedevo preoccupato e strano. È andato via senza salutarmi. Forse sul telefono aveva cose che non voleva che venissero fuori. Solitamente verso le 20 rientra”, ha spiegato la donna. Quel giorno però non sarebbe più tornato a casa.
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