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Morte Raffaele Cutolo: «Addio Prufessò, eri un purosangue», i "nostalgici" commossi sul web

Morte Raffaele Cutolo: «Addio Prufessò, eri un purosangue», i "nostalgici" commossi sul web

La notizia della morte di Raffaele Cutolo ha subito fatto esplodere i commenti di qualsiasi genere su tutti i social. Vergognosa la esaltazione del capo della camorra organizzata, che nel corso della sua carriera criminale è stato autore e mandante di tantissimi omicidi. 

Non sono mancate, però, commenti di condanna alla vita del boss “che ha meritato di trascorrere anni e anni in isolamento in carcere”.

"Il cavallo di razza si vede quando corre, era un purosangue, addio Prof". scrivono su Facebook. E ancora: “L’unico con le palle’’, “rip grande uomo". "Nessuno come lui sono tutti quaquaraquà". 

È morto con i suoi segreti, senza rovinare nessun politico’’ ricordando le commistioni tra la camorra cutoliana e la politica campana ma non solo soprattutto degli anni ’70 e ’80 (senza dimenticare i rapporti con i servizi segreti). “Uomini così non ce n’è sono più".

“Grande uomo, condoglianze alla famiglie’’. “Non ne nasceranno più come te’’.

A questi messaggi, se ne contrappongono tanti che ricordano soprattutto cosa sia stato Raffaele Cutulo e cosa abbia rappresentato: un boss spietato e sanguinario che ha determinato i destini, la morte e le disgrazie di migliaia di persone.

 

E' morto Raffaele Cutolo

Il boss, che aveva 79 anni, è stato il fondatore della Nuova Camorra Organizzata. Cutolo era detenuto nel carcere di Parma e di recente era stato ricoverato nel reparto sanitario della casa circondariale. E' quanto si apprende da fonti vicine alla famiglia.

"Cutolo ormai era finito da tempo, so che stava malissimo. Mi dispiace come uomo". Così Felice Di Persia, sostituto procuratore che avviò l'inchiesta sulla Nuova Camorra Organizzata, commenta all'Adnkronos la scomparsa di Cutolo. "E' l'unico che non si è pentito - riflette Di Persia - se l'avesse fatto avremmo potuto sapere parecchie cose, segreti che ha portato via con sé".

Il processo alla Nuova Camorra Organizzata fu decisivo per lo smantellamento della potente organizzazione cutoliana: "Fu detto 'processo Tortora' - ricorda Di Persia - ma i rinviati a giudizio furono 630, il processo in tre tronconi portò a 480 condanne, un risultato che diede cartezza alla nostra indagine. Con quel processo la Nuova Camorra organizzata finì, rimasero solo delle frange che poi man mano sono state sconfitte".

Raffaele Cutolo "fu boss potente, più di un primo ministro. Un potere che lo tenne in carcere tutta la vita.

I segreti, che si porta nella tomba,- non riuscirono a ricattare il potere politico che l’aveva usato. Uomo violento e disperato partorito da un territorio violento e disperato". Lo scrive lo scrittore Roberto Saviano su Twitter.

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