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27 Settembre 2016 - 19:05
Il caso della studentessa di Pozzuoli. Per ora il procedimento è ancora a carico di ignoti. Intanto per il caso del suicidio di Tiziana Cantone le società internet rinunciano al risarcimento delle spese legali stabilite dalla sentenza a danno della famiglia della vittima
La polizia ha trasmesso una prima informativa alla Procura di Napoli sul caso della ragazza di Pozzuoli che non sta andando a scuola dopo la diffusione in chat di un suo video hard. L'informativa del commissariato di Pozzuoli sara' trasmessa alla sezione della Procura, coordinata dall'aggiunto Fausto Zuccarelli, che si occupa di reati informatici. Vi sarebbero alcune persone denunciate dalla polizia per violazione della privacy e diffamazione. Ancora nessuna iscrizione nel registro degli indagati. A quanto si e' appreso, il fascicolo non e' stato ancora assegnato e per questo non si proceduto a un primo vaglio della magistratura per le eventuali iscrizioni nel registro degli indagati. Non si conoscono i nomi delle persone denunciate dal commissariato per le ipotesi di reato di violazione della privacy e diffamazione, formulate in seguito all'esposto presentato dai familiari della ragazza. La sezione coordinata dall'aggiunto Zuccarelli si sta occupando anche del caso di Tiziana, la 31enne che si suicido' a Mugnano (Naopoli) per la diffusione in rete di video hard: i magistrati della procura partenopea procedono per gli stessi reati - violazione della privacy e diffamazione - mentre gli inquirenti della procura Napoli Nord indagano per istigazione al suicidio.
Le societa' internet rinunciano al risarcimento delle spese legali relative alla vicenda di Tiziana, suicida nelle scorse settimane, nel Napoletano, a causa della diffusione sul web di un video che la ritrae mentre un nuovo video hot, che vede coinvolta una giovane del Napoletano, sarebbe ancora disponibile su alcuni siti porno. A darne notizia, dice il consigliere regionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli, e' stato l'assessore regionale alle pari opportunita', Chiara Marciani, intervenuto in una trasmissione radiofonica. "Alcune delle societa' che dovrebbero essere risarcite dalla famiglia di Tiziana per le spese legate al processo che la donna aveva avviato per ottenere la rimozione del video di cui era protagonista hanno deciso di rinunciare a quei soldi", ribadisce Borrelli. "L'assessore Marciani, - ha detto ancora Borrelli - con cui partecipai ai funerali di Tiziana, ha anche confermato l'impegno della Regione per contrastare queste nuove forme di violenza contro le donne a cominciare da incontri nelle scuole contro il cyber bullismo che saranno avviati nei prossimi giorni". "E' importante - dice ancora Borrelli - che tutti facciano la propria parte per evitare altre storie come quella che ha portato alla morte di una donna di trentun'anni stanca della gogna mediatica creatasi". "Intanto, mentre si procede con le indagini per capire chi e come abbia permesso di rendere virale un altro video del genere nel napoletano, sembrerebbe che quello stesso video sia ancora disponibile su alcuni siti porno", ha poi denunciato Borrelli e il conduttore radiofonico Gianni Simioli che rinnovano "l'appello alla polizia postale a rimuoverlo da qualsiasi sito, chat o altro".
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