Tutte le novità
19 Febbraio 2021 - 19:54
Il boss Fausto Frizziero a un passo dalla libertà dopo 17 anni di reclusione
NAPOLI. Il capoclan della Torretta con un piede e mezzo fuori dal carcere. Fausto Frizziero, storico padrino della mala della riviera di Chiaia, dopo quindici anni trascorsi ininterrottamente dietro le sbarre si appiglia all’indulto e torna a sperare in un ritorno a piede libero. La Corte di Cassazione ha infatti annullato l’ordinanza con cui il tribunale di Napoli aveva in precedenza rigettato la richiesta difensiva di estinzione della pena per due rapine di cui il ras si rese protagonista nel lontano 1997, sette anni prima di finire in manette con l’accusa di associazione mafiosa. A spuntarla sono state le argomentazioni giuridiche sostenute dal difensore del ras di Chiaia, l’avvocato Paolo Gallina.
In sintesi, il tribunale riteneva che essendo Frizziero stato condannato nell’ottobre 2006 in quanto capo e promotore dell’omonimo clan, non avesse diritto al riconoscimento dell’indulto, previsto dalla legge del maggio 2006, in quanto il divieto stabilito dall’articolo 1 di quella norma stabilisce la revoca del beneficio ai soggetti che nei successivi cinque anni avrebbero commesso reati non colposi. Frizziero veniva arrestato nel 2003 ma la condotta di promozione del clan veniva contestata come perdurante, tipica indicazione processuale per sostenere che l’organizzazione operi ancora a prescindere dall’arresto dei suoi affiliati.
La Cassazione, in alcune pronunce, ha sostenuto che la permanenza della condotta di partecipazione finisce con la sentenza di primo grado, che nel caso del Frizziero, essendo stata emessa nell’ottobre del 2006, avveniva dopo la legge dell’indulto, così ritenendo che il detenuto avesse commesso il reato fino a quella data. Il difensore Gallina ha dunque censurato il percorso motivazionale dei giudici sostenendo che non ci fossero condotte successive all’arresto di Frizziero in grado di ritenerlo ancora intento a commettere il delitto di associazione per delinquere di stampo mafioso. La Cassazione ha pertanto accolto il ricorso della difesa disponendo un nuovo giudizio sul punto, che potrebbe a quanto punto comportare il riconoscimento dell’indulto e l’ulteriore decurtazione per Frizziero di tre anni di reclusione.
Decisione che segue quella in cui la stessa difesa aveva portato da 27 a 18 gli anni di reclusione del ras. In sintesi, al netto di questo riconoscimento Frizziero, che ha già scontato 15 anni, potrebbe davvero tornare presto a piede libero. La scarcerazione di Frizziero, che al momento resta comunque uno scenario futuro ma ipotetico, potrebbe innescare non poche fibrillazioni nella zona di Mergellina e più in generale di Chiaia. Il suo gruppo di riferimento sembrava infatti essere ormai scomparso dalla geografia criminale della città. Negli ultimi tempi, complice anche il progressivo smantellamento dell’organizzazione un tempo diretta dal ras rivale Rosario Piccirillo “’o biondo”, i Frizziero sarebbero invece tornati a farsi largo negli affari illeciti del quartiere. Fausto Frizziero, storicamente molto attivo nel traffico di stupefacenti, come confermato in passato dal pentito Massimo Di Stasio, per un periodo riuscì a espandersi anche nel confinante quartiere Fuorigrotta. Vecchie mire che potrebbero ora tornare in auge.
Copyright @ - Nuovo Giornale Roma Società Cooperativa - Corso Garibaldi, 32 - Napoli - 80142 - Partita Iva 07406411210 - La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo - Il giornale aderisce alla FILE (Federazione Italiana Liberi Editori) e all'IAP (Istituto di autodisciplina pubblicitaria) Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte di questo giornale può essere riprodotta con alcun mezzo e/o diffusa in alcun modo e a qualsiasi titolo