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Mosaico di Alessandro, al Mann parte il restauro «epocale»

Mosaico di Alessandro, al Mann parte il restauro «epocale»

È stato avviato questa mattina il restauro del celebre Mosaico di Alessandro conservato nel Museo archeologico nazionale di Napoli. Alla partenza del cantiere hanno partecipato il direttore del MANN, Paolo Giulierini, il direttore tecnico dei lavori di restauro Amanda Piezzo, il direttore scientifico dei lavori Antonio De Simone, la responsabile del laboratorio di restauro del MANN Maria Teresa Operetto, e Claudia Carrer, project manager di Tim. Nel mosaico, ritrovato nell'800 negli scavi di Pompei e risalente al 100 a.C. circa, è raffigurata una scena della Battaglia di Isso tra Alessandro Magno e Dario III di Persia.

«Ci vuole coraggio per affrontare un restauro di questo tipo, il coraggio che ci trasmette questo grande personaggio che si lanciò alla conquista del mondo», ha dichiarato Giulierini. «Un coraggio - aggiunge - che in parte è mancato nei tempi passati, quello di porsi il problema del mosaico di Alessandro. Ringrazio il professore Antonio De Simone che mi ha subito sottolineato l'urgenza e l'importanza di questo restauro, il nostro architetto Amanda Piezzo. Il Museo, con il suo laboratorio di restauro guidato proprio da oggi da Maria Teresa Operetto, per questa impresa non si è chiuso in se stesso. Lavoriamo insieme a importanti partner scientifici, Università, alla Tim in collaborazione con Ntt Data e una tecnologia che si coniuga con il miracolo quotidiano delle mani dei nostri restauratori. Sarà un restauro 'trasparente', visibile ai visitatori alla riapertura dei musei ed in alcune fasi anche on line. Tutti insieme ci prendiamo questa grande responsabilità, in coordinamento con l'Istituto centrale per il restauro (Icr) diretto da Alessandra Marino, che ringrazio. Tra un anno organizzeremo la grande mostra Alessandro e la Via delle Indie, con la Regione Campania. Perché il nostro Museo, simbolo dell'archeologia italiana nel mondo, guarda a Oriente e ad Occidente».

Per il restauro Tim, in collaborazione con il MANN e con il supporto di Ntt Data, ha messo a disposizione soluzioni digitali in via sperimentale che consentono l'utilizzo di nuove tecniche per il restauro, grazie all'elaborazione simultanea dell'enorme quantità di dati e parametri tecnici acquisiti nel corso della fase diagnostica preliminare. Sarà possibile infatti riprodurre, secondo vari livelli sul corpo del mosaico, tutte le informazioni tecniche utili per eseguire il restauro.

Gli applicativi, insieme ad una consolle di controllo, consentiranno di utilizzare un visore intelligente da indossare per inquadrare la parte d'interesse del mosaico sulla quale si intende lavorare: il restauratore in questo modo avrà sempre le mani libere per operare e, cosa più importante, potrà lavorare sulla parte posteriore del mosaico controllando in ogni momento gli effetti eventuali prodotti negli strati anteriori dello stesso. Successivamente, grazie alla bassa latenza abilitata dal 5G, tutte le operazioni di restauro potranno essere seguite simultaneamente non solo dai tecnici nel museo tramite un grande schermo ma anche da altri tecnici collegati da remoto da tutto il mondo che potranno seguire e intervenire.

 

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