Cerca

Rider rapinato, la banda inchiodata dalle telecamere

Rider rapinato, la banda inchiodata dalle telecamere

NAPOLI. Tutto cominciò con il video girato da un testimone oculare dell’aggressione al rider Giovanni Lanciato (nella foto in bas- so), diffuso in rete e diventato virale rapidamente. Un impatto mediatico enorme e qualcuno malignamente ha sostenuto che gli investigatori si mossero anche per questo. Ma la polizia tiene a precisare che stava già indagando, avendo il 50enne sporto denuncia, e aveva acquisito le immagini della rapina a Casoria prima che l’opinione pubblica finisse sotto choc per le immagini crude girate in calata Capodichino. L’abbigliamento di cinque indagati su sei e l’uso dello scooter portato via nella cittadina confinante con il quartiere Poggioreale hanno permesso di chiudere il cerchio intorno alla baby gang. Ora è certo che in quella notte non misero a segno altri colpi.
«L’unico armato con una pistola si è avvicinato, me l’ha puntata all’addome e mi ha detto testualmente in dialetto napoletano: “Scinn ro mezz, scinn” (scendi dalla moto, scendi, ndr). Ma io non ho ubbidito, circostanza che ha fatto innervosire tutti quanti loro». Giovanni Lanciato il 2 gennaio varcò la soglia del commissariato Secondigliano sporgendo formalmente denuncia per l’aggressione subita alcune ore prima: intorno all’una, nella notte tra l’1 e il 2. Le
ventati su di me prendendomi a calci e pugni. Mi hanno buttato a terra, ma anche in quella posizione non ho mollato la presa dello sterzo del motoveicolo. Ma loro erano decisi a prendersi la mia moto: in 2 mi hanno afferrato da dietro attraverso la borsa a tracolla che uso per le consegne mentre altri 2 si sono messi a tirare lo scooter fino a quando sono riusciti a farmi lasciare la presa. A quel punto in 2 salivano in sella a insieme ai complici fuggivano contromano in direzione di piazza De Vittorio”. Alla domanda se fosse in grado di fornire indicazioni utili per l’individuazione dei responsabili e dei veicoli utilizzati per la rapina, Giovanni Lanciato rispose di ricordare che uno di essi indossava un piumino giallo. “Non indossavano caschi”, aggiunse poi, “ma proteggevano il viso con mascherine nere e sciarpe e tutti quanti indossavano cappucci”.
Nella foto la notizia anticipata nei giorni scorsi dal “Roma”
modalità molto particolari della rapina, precedute da quello che inizialmente sembrava un pestaggio causato da altro, stavano invece nel suo rifiuto di scendere dallo scooter: un Honda “Sh” che il 50enne rider, che lavora in proprio ed effettua consegne a domicilio, voleva difendere a tutti i costi.
«I rapinatori erano in sei su due motocicli. Sono scesi, tranne i conducenti, e in quattro si sono scara-

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Il Roma

Caratteri rimanenti: 400

Logo Federazione Italiana Liberi Editori