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14 Marzo 2021 - 10:11
Preoccupano le condizioni dell'ex re dei paparazzi, Fabrizio Corona a cui i giudici della Sorveglianza di Milano hanno revocato i domiciliari dopo alcune violazioni. Fabrizio si trova all'ospedale Niguarda, nel reparto di psichiatria. Dopo aver appreso di dover tornare in carcere, Corona aveva dato in escandescenze, procurandosi dei tagli sulle braccia e inveendo contro i poliziotti arrivati a casa. Si è deciso così per il ricovero, prima di essere trasferito nel carcere di Opera.
Preoccupato per la sua condizione di salute, l'avvocato Ivano Chiesa, legale di Fabrizio Corona che, in un video diffuso dall'account Instagram dell'ex re dei paparazzi ha dichiarato:
«Sono stato a trovare Fabrizio in ospedale a Niguarda. Mi sembra giusto informare tutti quelli che gli vogliono bene sulle sue condizioni.
Fabrizio non sta bene, è sotto osservazione in psichiatrica, gli hanno dato 14 punti di sutura per il taglio che si è fatto sul braccio. Altro che atto dimostrativo, ha rischiato di ammazzarsi sul serio, perché se becca l'arteria radiale muore in due minuti».
Una protesta plateale, seguita da un video con il volto insanguinato e pesanti accuse ai magistrati.
Poi ci sono stati momenti di tensione con la polizia quando un'ambulanza è arrivata a prendere Corona per portarlo al pronto soccorso. In ospedale l'ex fotografo dei vip ha poi iniziato a non mangiare per protesta.
"È in sciopero della fame – conferma ora il suo avvocato -, ha detto che non smetterà di scioperare finché non riuscirà a parlare con il presidente del Tribunale di sorveglianza, la dott.ssa Di Rosa, oppure con un rappresentante delle istituzioni, cioè del ministero, oppure finché non lo trasferiranno dalla Lombardia perché non vuole più avere a che fare con questo tribunale di sorveglianza perché ritiene quel provvedimento l'incarnazione di tutti i pregiudizi nei suoi confronti e io condivido questa sua opinione".
"Io lo conosco molto bene, so che non smetterà e non cederà, e quindi vedremo le puntate successive di questa vicenda la battaglia è appena cominciata", conclude il difensore di Corona, invitando a firmare una petizione in suo favore.
''Penso che Fabrizio (Corona, ndr) abbia già pagato abbastanza per i casini che ha fatto. Credo che nei suoi confronti ci sia un accanimento, mica possono fargliela pagare fino alla morte. Ci sono dei mafiosi che sono liberi e a lui lo sbattono dentro perché ha fatto una diretta su Instagram?''.
Così Belen all'Adnkronos sulla decisione dei magistrati di far tornare Fabrizio Corona in carcere revocandogli i domiciliari. ''Ieri ho pianto tanto -racconta la showgirl argentina commentando le drammatiche immagini che raffiguravano l'ex re dei paparazzi con il volto insanguinato che inveiva contro i poliziotti che lo ammanettano a terra per poi farlo trasferire all'ospedale Niguarda- mi sembra che non sia più lucido, non sta più bene ed è una persona che ha bisogno di aiuto''.
"Non dico che chi sbaglia vada per forza aiutato -tiene a precisare Belen- ma il carcere o le condanne devono riabilitare in qualche modo l'essere umano. Portarlo in galera non mi sembra la soluzione. Invece del carcere per me dovevano fargli pagare una grossissima somma per tutti i danni finanziari che ha commesso.
Questa persona va curata -ribadisce- si vede su Instagram che non sta bene. Il gesto che ha fatto ieri era una chiara richiesta di aiuto''. Belen infine si rammarica che nessuno abbia controllato Corona quando violava gli arresti domiciliari: ''Se tu a Fabrizio dici di non uscire e di non fare dirette su Instagram lui non ci riesce ma non perché vuole tornare in carcere ma perché ha qualche problema che va curato in qualche modo. Potevano metterlo nelle condizioni di non fare dirette su Instagram e di non farlo uscire di casa, ma davvero! Se lo lasci libero lui fa come gli pare, non è una persona in grado di seguire le regole''.
"Nel rispetto umano della persona di Fabrizio Corona e di fronte al dramma Nina Moric non ha intenzione e non può rilasciare alcuna dichiarazione e sceglie il silenzio''. E' quanto fa sapere l'ex moglie di Corona all'Adnkronos tramite il suo legale, l'avvocato Solange Marchignoli.
''L’Italia non è un paese di lobotomizzati. Per questo io oggi grido con voi: Giustizia per Fabrizio!''. Così Asia Argento su Instagram sulla decisione dei magistrati di far tornare Fabrizio Corona in carcere revocandogli i domiciliari.
''Quest’uomo - continua e posta le immagini dell'arresto dell'ex re dei paparazzi che, dopo essersi ferito e con il volto insanguinato, inveisce contro i poliziotti che lo ammanettano a terra - non è un assassino, uno stupratore, un mafioso, uno spacciatore, un criminale''.
"Ha sicuramente fatto un sacco di ca... nella vita - prosegue Asia Argento che con Corona ebbe una relazione nel 2018 - ma ora, a 46 anni, nonostante ne abbia già scontati più̀ di 6 in carcere, è un cittadino reinserito, che lavora e dà da lavorare, che paga le tasse, è un padre, un figlio, un fratello ed un amico che si rende conto dei suoi errori per i quali ha chiesto scusa ai magistrati, davanti a tutti''.
''Ma non gli viene perdonato proprio quel disturbo bipolare e narcisistico della personalità̀ che gli è stato diagnosticato dai medici stessi dello Stato - dice l'attrice - sotto i quali era in cura. Ora ditemi voi come potrà̀ quest’uomo apparentemente smargiasso ma profondamente fragile, passare incolume altri due anni e mezzo in carcere, io non conosco nessuno che sia uscito 'riabilitato' dopo una lunga prigionia.
Fare di Corona un caso esemplare solo perché è un personaggio pubblico è una roba da medioevo'', conclude Asia Argento.
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