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14 Marzo 2021 - 12:26
«Volevo vedere il bambino e tornare con lei. È stato un impulso irresistibile e ho deciso di notte di andare a casa sua, ma non volevo ucciderla. Abbiamo litigato e non so cosa mi sia successo: un raptus improvviso, credo. Ero convinto di averla uccisa, sono fuggito ed eccomi qua. Non vedrò più figlio, non so come farò a sopportarlo».
LA CONFESSIONE
In lacrime, a tratti singhiozzando, Pinotto Iacomino ieri pomeriggio ha confessato anche al pubblico ministero di aver ucciso la ex compagna, come aveva già fatto ai carabinieri di Montegabbione in mattinata. «Dal tempo di inizio Covid non andavamo più d’accordo, ma io le volevo bene. Non so spiegarmi cosa mi abbia preso all’improvviso e non ero entrato nell’appartamento con l’intenzione di ucciderla. Ma di fronte ai suoi ho perso la testa e ora mi angoscia che non potrò più vedere mio figlio». Per il pianto continuo più volte l’interrogatorio, alla presenza dell’avvocato del 42enne di Ercolano, si è interrotto. Al termine comunque l’albergatore è stato dichiarato in arresto per omicidio volontario ed è stato accompagnato al carcere di Terni. Si era presentato in mattinata, intorno alle 7 e 10 con i vestiti ancora sporchi di sangue, bussando al portone della Stazione dei carabinieri di Montegabbione (in provincia di Terni) Pinotto Iacomino. Palesemente sconvolto, aveva subito dichiarato al comandante della Stazione, che gli stava aprendo la porta per farlo accedere di aver da poco ucciso la compagna, che invece in quel momentoeraancoraviva.Ilmaresciallo, ottenuti i necessari rinforzi di personale, ha avviato la prima raccolta di informazioni, insieme con i colleghi del Nucleo Investigativo di Terni e della compagnia di Orvieto immediatamente sul posto.
L'INTERROGATORIO
L’interrogatorio, fissato alle 15 e 30 per dar modo al legale di giungere a Montegabbione da Napoli, è cominciato puntualmente ed è stato condotto dal pubblico ministero Elena Neri della Procura di Terni con il coordinamento del procuratore Alberto Liguori. Sulla base della sua confessione, insieme alle informazioni e agli esitidegliaccertamentitecnicigià compiuti e da compiere compresa l’autopsia, i carabinieri della provincia di Terni e i poliziotti della Squadra Mobile della questura diNapoli (che procedono per l’uxoricidio guidati dal dirigente Alfredo Fabbrocini). svolgerannoalcuni approfondimenti.
I FAMILIARI DI ORNELLA E LA TELEFONATA ALLA SORELLA
Nel frattempo a Napoli sono stati già sentiti i familiari di Ornella Pinto, a cominciare dalla sorella e dal cognato ai quali in una telefonata drammatica prima di morire la 39enne aveva chiesto aiuto.Troppo tardi: la furia di Pinotto Iacomino era incontenibile ha avuto fine solo quando pensava di averla ammazzata.
Drammatici gli ultimi istanti di vita di Ornella Pinto, insegnante di sostegno laureata in Lettere che insegnava Filosofia.
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