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Varianti Covid, cambiano le regole di sicurezza: «A tavola almeno 2 metri di distanza»

Varianti Covid, cambiano le regole di sicurezza: «A tavola almeno 2 metri di distanza»

Dilagano le varianti del Covid, si inizia con quella inglese, responsabile di oltre il 50% dei casi di infezione a livello nazionale. Arrivano nuove indicazioni per la prevenzione e il contenimento. Si inizia con l’aumento del distanziamento fisico a 2 metri e l’utilizzo di test multigeni.

Le raccomandazioni

Le raccomandazioni sono contenute in un rapporto redatto da Inail, Iss,Aifa e Ministero della salute. Per il distanziamento fisico, la distanza di un metro resta il minimo, sarebbe meglio adottare una distanza di due metri laddove è possibile.

La distanza aumenta laddove non si ha la protezione respiratoria, ad esempio consumando cibi e bevande.

Le misure di prevenzione

Non sono modificabili le misure di prevenzione e protezione. Queste devono continuare a basarsi su mascherine e igiene delle mani. Pertanto è necessaria un’applicazione attenta e rigorosa di queste misure.

 

 

La segnalazione

Arriva dalla Lombardia, dove il mix di mutazioni e’ stato osservato nel laboratorio Cerba di Milano diretto dal virologo Francesco Broccolo, dell’Universita’ di Milano Bicocca.

“E’ presto per parlare di una nuova variante: e’ necessario attendere il risultato del sequenziamento dell’intero genoma, in corso al Ceinge/Federico II di Napoli da parte della taskforce COVID19 Regione Campania”, ha detto Broccolo.

“Di certo – ha aggiunto – sappiamo di trovarci di fronte a un mix di mutazioni, la cui combinazione finora non era mai stata rilevata”.

In buona parte il virus osservato

Somiglia alla variante nigeriana, in parte a quella inglese e in piu’ ha quattro mutazioni non caratteristiche di nessuna variante in particolare. Di queste, due agiscono sulla proteina Spike, che il virus utilizza per agganciarsi alle cellule e che e’ anche il principale bersaglio dei vaccini.

 

Varianti Covid, mutazione speciale scoperta a Novara

Una nuova e particolarissima mutazione del coronavirus è stata individuata a Novara. "In una donna della provincia di Novara abbiamo scoperto una mutazione 'speciale' del virus che è una inconsueta combinazione di varianti note e nuove", riferisce all'Adnkronos Salute il virologo dell'università degli Studi di Milano-Bicocca, Francesco Broccolo.

"Questa mutazione comprende le caratteristiche delle varianti inglese e nigeriana, più quattro mutazioni finora non associate a nessuna variante in particolare", precisa il virologo, assicurando che "la paziente sta bene ed è in quarantena, il marito è negativo.

Questi - dice - sono elementi interessanti e rassicuranti che vanno ribaditi".

Il sequenziamento del caso 'speciale' ha evidenziato "una mutazione rarissima descritta solo in pochissimi campioni, meno di 20 nel mondo e una volta solo in Veneto, delle quattro mutazioni due (M153T e l'altra V401L) agiscono sulla proteina 'spike', che il virus utilizza per agganciarsi alle cellule e che è anche il principale bersaglio dei vaccini - avverte Broccolo -

Queste peculiarità ci dicono che la mutazione potrebbe essere immunodominante e potrebbe cambiare l'efficienza dei vaccini, ma è tutto da vedere. È certo che questa mutazione è degna di nota".

Il campione è in analisi nei laboratori del Ceinge dell'Università Federico II di Napoli "per un approfondimento sulla struttura tridimensionale", conclude il virologo.

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