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Fatture false a Napoli, sequestro a società che gestisce calciatori

Fatture false a Napoli, sequestro a società che gestisce calciatori

NAPOLI. Il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Napoli, nell’ambito di un’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica partenopea - Sezione Reati Economici, ha sequestrato, su disposizione del GIP del Tribunale di Napoli, disponibilità finanziarie su conti correnti bancari per oltre 1.600.000 euro ad una società che cura gli interessi sportivi e l’immagine di calciatori professionisti.

Si tratta della Marat Football Management, fondata da Mario Giuffredi, procuratore di diversi calciatori di serie A e B, per i quali cura interessi sportivi e d'immagine. Il legale rappresentate ed altri 5 responsabili della società sono indagati per dichiarazione fraudolenta ed emissione di fatture per operazioni inesistenti.

In particolare, il Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Napoli ha raccolto elementi tali da far ritenere che la stessa società avrebbe utilizzato “fatture false”, per gli anni 2018 e 2019, per un importo complessivo di oltre 3.000.000 di euro, con un conseguente illecito risparmio di imposta di circa 1.600.000 euro.

Il sistema fraudolento veniva perpetrato attraverso l’emissione di fatture da parte di compiacenti associazioni sportive dilettantistiche per fittizie prestazioni fornite alla società indagata e, al fine di dare parvenza di effettività all’operazione, la società utilizzatrice avrebbe effettuato i pagamenti attraverso bonifici sui conti correnti delle emittenti.

Subito dopo, le somme sarebbero state prelevate, quasi sempre in modo frazionato, e restituite - tramite una serie di complici - al rappresentante legale della società utilizzatrice.

Tra i clienti della Marat Football Management figurano il portiere del Parma, Luigi Sepe, i tre terzini del Napoli, Elseid Hysaj, Mario Rui e Giovanni Di Lorenzo, i centrocampisti Jordan Veretout della Roma, Alberto Grassi del Parma, Mirko Valdifiori ex Napoli oggi al Pescara, l'attaccante Gennaro Tutino della Salernitana e Riccardo Improta del Benevento. Fonti investigativo ci tengono a sottolineare «che nessun calciatore è coinvolto a nessun titolo nella vicenda». 

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