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Fiumi di droga al De Gasperi, presi gli eredi del clan Sarno

Fiumi di droga al De Gasperi, presi gli eredi del clan Sarno

NAPOLI. Un’organizzazione piccola dal punto di vista numerico, ma comunque in grado di smerciare stupefacenti in quantità industriali e qualsiasi ora del giorno e della notte. Il rione De Gasperi di Ponticelli, storica roccaforte dell’ormai estinto clan Sarno, era diventato la loro roccaforte ma il gruppo capeggiato dai Salvatore Romano “’ nippolo”, Pasquale Busiello e Umberto Sermone non ha fatto molta strada. All’alba di ieri gli uomini della polizia di Stato, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare, hanno bussato alle porte dei sei narcos di Napoli Est eseguendo altrettanti arresti. Un settimo, il 24enne Ciro Esposito, è invece indagato a piede libero. Queste, nel dettaglio, misure cautelari disposte dal gip su richiesta della Procura antimafia: custodia in carcere per Salvatore Romano, 44 anni; Umberto Sermone, 41 anni; Antonietta Luongo, 29 anni; Pasquale Busiello, 55 anni. Disposti invece gli arresti domiciliari per Alfonso Iannelli, 25 anni, ed Emanuele Busiello, 26enne figlio di Pasquale. In un primo momento Romano “’o nippolo” si era tra l’altro reso irreperibile, ma nel tardo pomeriggio si è presentato negli uffici del commissariato di zona. Stando a quanto accertato dagli inquirenti e ferma restando la presunzione di innocenza fino a prova contraria, il vertice dell’organizzazione sarebbe stato costituito da Romano, Sermone, Luongo Busiello senior. A loro quattro viene infatti contestata l’accusa più severa: associazione per delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti: in almeno tre occasioni, tutte avvenute nell’estate del 2019, furono eseguiti degli ingenti sequestri di droga, soprattutto crack, che gli investigatori hanno attribuito alla loro attività criminale. All’interno dell’ordinanza di custodia cautelare viene poi inquadrata un’infinita serie di episodi di spaccio che nel giugno di due anni fa ha visto a vario titolo protagonisti Emanuele Busiello, Alfonso Iannelli, Antonietta Luongo, Ciro Esposito, oltre ai capi e promotori del gruppo. Portare a termine l’indagine è stato comunque tutt’altro che semplice. Per inchiodare i pusher del rione De Gasperi alla proprie responsabilità è stata infatti necessaria una lunga attività di intercettazione telefonica, grazie alla quale i detective del commissariato Ponticelli sono riusciti a ricostruire il modus operandi della gang. L’attività di spaccio il più delle volte avveniva non all’interno della base, ovvero la palazzina al civico 120 di via Camillo De Meis, ma su appuntamento. Il pusher, una volta contattato dal tossicodipendente, raggiungeva quest’ultimo in un luogo “neutro”, a volte anche fuori dal quartiere Ponticelli, ed eseguiva la consegna. Sul punto, appare emblematica una delle intercettazioni che vedono protagonista il rampollo Emanuele Busiello: «Puoi venire fuori la posta a Cercola? - domandava il cliente - Sono l’infermiere, non posso perdere tempo fratello, veramente!». Il pusher rispose quindi: «Stai con la macchina? Scendi più giù, sotto il ponte dove sta Reginella». A quel punto l’acquisto è ormai cosa fatta: «Allora ti chiamo tra cinque minuti... perché c’è traffico... due di noi siamo, tengo il cinquanta euro». L’oggetto della “trattativa” venne in seguito chiarito dallo stesso acquirente che, fermato dalla polizia durante un controllo mirato, spiegò era solito rifornirsi di crack contattando l’utenza telefonica riconducibile a Busiello junior. Alle consegne, stando a quanto accertato dagli investigatori, avrebbe preso parte anche il capopiazza Umberto Sermone.

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