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Cancellate le scritte in “omaggio” a due ragazzi uccisi durante rapine

 Cancellate le scritte in “omaggio” a due ragazzi uccisi durante rapine

Ripulito l’esterno della stazione metro dai volontari di “Giovani promesse”. Iniziativa nel segno della legalità e contro le paranze di “guaglioni”

NAPOLI. Sono state cancellate in meno di 48 ore le scritte comparse all'esterno della metropolitana di Materdei e dedicate a Ugo Russo, 15 anni, ed Emanuele Scarallo, 18 anni, due giovani uccisi in circostanze diverse nel corso di una rapina. Ieri l'associazione “Giovani Promesse”, rappresentata da ragazzi che dopo un passato difficile stanno ritrovando la retta via, e i dipendenti della Coopservice, l'azienda che si occupa della pulizie per Anm, hanno ripulito le scritte apparse giovedì scorso sulla piramide monumentale che si trova all'esterno della stazione.

Una iniziativa-lampo volta a ripristinare la legalità e a mandare un messaggio chiaro alle paranze di giovani che ogni giorno, soprattutto la sera e fino a notte fonda, frequentano la zona con il benestare dei genitori e incuranti delle restrizioni anti-Covid.

«È stata una bravata ma questi ragazzini non vanno condannati a prescindere» spiega Salvatore Paternoster, 22 anni, presidente dell'associazione giovanile che sta provando da qualche anno a riqualificare il territorio facendo i conti con l'assenza, sempre più ingombrante, da parte delle istituzioni cittadine.

Le scritte realizzate dai ragazzini, in corso d'identificazione da parte dei carabinieri che hanno acquisito le immagini di videosorveglianza presenti all'esterno della stazione della metro, si sono verificate in un periodo storico dove è in corso una operazione interforze, coordinata dal Prefettura di Napoli e che vede protagonista la stessa amministrazione comunale, volta a rimuovere murales, altarini e cappelle votive dedicate a vittime congrue alla criminalità organizzata o dedite ad attività illecite.

Ugo Russo ed Emanuale Scarallo sono due giovani uccisi in circostanze analoghe a distanza di sette anni. Entrambi stavano compiendo una rapina. Il primo, originario dei Quartieri Spagnoli, lo scorso primo marzo 2020 venne ammazzato da un carabiniere poco più che ventenne che, dopo essersi ritrovato la pistola (poi risultata essere giocattolo) puntata in faccia, ha esploso tre colpi d'arma da fuoco, due dei quali andati a segno e che hanno raggiunto il 15enne al torace e alla nuca. Il secondo, residente in via Fontenelle nel Rione Sanità, ucciso il 13 agosto 2013 insieme al 17enne Alessandro Riccio, dopo essere stato travolto dalla Smart guidata dalla vittima della rapina.

Quest'ultimo, Leonardo Mirti, 38 anni, condannato a quasi 9 anni di reclusione per duplice omicidio volontario. Per Ugo Russo, a distanza di un anno, il carabiniere risulta al momento indagato per omicidio volontario.

"I ragazzi che frequentano la piazza hanno tutti tra i 13 e ai 18 anni" osserva Paternoster. "Hanno sbagliato ma vanno aiutati e non messi alla gogna. Bisogna capire difficoltà e disagi che stanno vivendo in un periodo così difficile come questo dettato dalla pandemia" aggiunge.

“Anche io ho commesso degli errori in passato ma sono riuscito a rientrare in carreggiata. Il mio obiettivo oggi è far capire questo anche a loro” conclude Paternoster.

 

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