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24 Marzo 2021 - 08:09
Possibili restrizioni in Italia anche dopo la Pasqua in zona rossa, con una mini proroga delle misure e dei divieti per arginare la diffusione del Covid e delle sue varianti, ma con spiragli che potrebbero portare a una riapertura almeno parziale della scuola.
Mentre alcune regioni tra cui Lombardia e Lazio sperano in una parentesi di qualche giorno in zona arancione prima della nuova chiusura di Pasqua, tra i dossier caldi sul tavolo di Mario Draghi si fa largo quello delle prossime misure anti Coronavirus da assumere: il decreto in vigore scadrà subito dopo le vacanze pasquali, il 6 aprile.
La settimana prossima si terrà una cabina di regia con le forze di maggioranza per stringere, decidere il da farsi, visto che il premier vuole che gli italiani non vengano colti impreparati, che dunque vadano avvisati per tempo debito. Ieri intanto il presidente del Consiglio ha visto a Palazzo Chigi i vertici del Cts -Silvio Brusaferro e Franco Locatelli- e il ministro della Salute Roberto Speranza, sul tavolo anche il capitolo, sentitissimo, della scuola.
Un incontro preliminare, con un occhio attento ai contagi e alla curva epidemiologica, con il bollettino che ieri ha segnato 551 morti e un tasso di positività del 5,9%.
"In questo momento il governo non ha preso nessuna decisione, ci confronteremo e decideremo.Ci siamo confrontati con i tecnici sulla curva epidemiologica, non abbiamo discusso di misure. Non c'è nessuna decisione", ha precisato Speranza ieri sera a 'Cartabianca' su Rai3.
Nulla è ancora deciso. Ma tra le ipotesi che circolano con insistenza c'è quella di una mini-proroga delle misure attualmente in vigore, allargando le maglie della stretta al capitolo scuola, ovvero consentendo il ritorno sui banchi in zona rossa almeno ai più piccoli -scuola dell'infanzia e primaria- superando il giro di vite deciso dal governo Draghi con il Dpcm dello scorso 2 marzo, indigesto a molte famiglie.
Ma è ancora prematuro parlarne, benché ci sia un fronte ampio, in maggioranza, che chiede a gran voce di riaprire i cancelli, con il ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi che intanto assicura che il governo ce la sta mettendo tutta: "Lavoriamo giorno e notte per poter riaprire", ha detto incontrando Comuni e Province.
Ed è proprio sulla scuola che si preannuncia un nuovo fronte caldo nel governo, con gli 'aperturisti' che guardano alla Francia -in lockdown ma con le scuole aperte- e i 'rigoristi' che tirano in ballo la Germania, che alla crescita dei contagi e dei morti ha sacrificato anche le aule scolastiche. Il monitoraggio dei numeri e della situazione sarà serratissimo, spiegano fonti di governo, e guiderà le scelte che Draghi e i ministri saranno chiamati ad assumere nei prossimi giorni.
Ma la voglia di riaprire c'è e non coinvolge solo le scuole.
Il ministro dell'Economia Daniele Franco si è detto fiducioso su un miglioramento della situazione sanitaria nel Paese dopo Pasqua.
Per questo l'idea di una mini-proroga, di una settimana o 10 giorni, potrebbe essere la strada da battere, "di certo sicura e anche un po' meno dolorosa", spiega una fonte di governo all'Adnkronos.
"Pensiamo che dopo la Pasqua la situazione migliorerà gradualmente - l'auspicio del titolare di via XX Settembre - e poi ci muoveremo con gradualità verso una situazione più normale a maggio e giugno: questo grazie alla disponibilità dei vaccini e all'aiuto che arriva dalla stagione più calda".
A indicare la rotta delle prossime decisione da assumere saranno i dati: "Bisogna attendere che le misure in atto facciano sentire i loro effetti e cristallizzarli, magari spostando più avanti il loro termine", chiarisce una fonte di governo, confermando l'idea della mini-proroga, che raccoglierebbe diversi proseliti nel governo.
E, parallelamente, accelerare il più possibile la campagna vaccinale, con il commissario Francesco Figliuolo pronto a entrare in azione per superare le difficoltà sul territorio, con una mano tesa alle Regioni che chiederanno supporto per accelerare. E il nuovo vaccino, per giunta monodose, in arrivo: quello di J&J, atteso ad aprile, che potrebbe essere destinato inizialmente agli over 80 e ai più fragili, tallone d'Achille della campagna vaccinale.
Decisivo sarà anche il Consiglio europeo di giovedì e venerdì prossimi (oggi Draghi riferirà nelle Aule parlamentari), con la strategia che i leader decideranno di assumere e mettere in campo con il Regno Unito e con big pharma, visti i malumori crescenti sulla Commissione Ue per la lentezza delle consegne.
Nuovo decreto Covid, la riapertura della scuola in zona rossa
La prima riapertura, anche simbolica, potrebbe essere quella delle scuole in zona rossa. L’obiettivo è tornare in classe per la materna, le elementari e la prima media.
Una richiesta in tal senso è stata già avanzata pubblicamente dalla ministra per la Famiglia, Elena Bonetti, e condivisa da tanti partiti ed esponenti della maggioranza.
Resta la preoccupazione di chi guarda a quanto succede in Germania, dove la cancelliera Angela Merkel ha imposto restrizioni ancora più severe.
Discostarsi dalla linea europea, al momento, sembra difficile per il governo Draghi.
Ma sulla scuola si guarda anche al modello francese, dove gli istituti sono aperti nonostante chiusure diffuse di quasi tutte le attività.
Il ministro dell’Istruzione, Patrizio bianchi, ribadisce di essere al lavoro “giorno e notte per poter riaprire”, soprattutto per i più piccoli.
Una linea condivisa, almeno sulla base di quanto detto pubblicamente, anche dallo stesso Draghi.
La graduale riapertura dopo Pasqua
In attesa che si prenda qualche decisione sul nuovo decreto Covid, che arriverà non prima di aver analizzato gli ultimi dati sulla curva epidemiologica, il ministro dell’Economia, Daniele Franco, sembra tracciare la strada per le prossime settimane. “Pensiamo che dopo la Pasqua la situazione migliorerà gradualmente e poi ci muoveremo con gradualità verso una situazione più normale a maggio e giugno: questo grazie alla disponibilità dei vaccini e all’aiuto che arriva dalla stagione più calda”. Con cautela e senza bruciare le tappe, quindi, qualche riapertura potrebbe esserci.
Il ministro della Salute, Roberto Speranza, risponde intanto a chi gli chiede se l’ipotesi della mini-proroga delle attuali regole sia realmente in campo:
“Nessuna decisione è stata assunta in questo momento, ci confronteremo nei prossimi giorni e prenderemo le decisioni.
Oggi abbiamo analizzato la curva ma non abbiamo discusso di misure e non c’è alcuna decisione che va in questa direzione”.
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