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31 Marzo 2021 - 07:00
Condannato a 12 anni, il rampollo dei Giannelli ha pure cambiato cognome. Il babykiller torna in libertà per quindici giorni, alta tensione a Bagnoli
NAPOLI. Dal giorno della cattura ad oggi ha sempre rigato dritto. Sta scontando la pena che gli è stata inflitta senza creare grane in carcere e tanto è bastato a fargli ottenere, a neppure cinque anni dal suo arresto, il primo permesso premio.
La sua presenza tra le strade di Bagnoli non è però passata inosservata né negli ambienti di mala né tra gli investigatori sempre attenti a monitorare il termometro criminale della zona: non foss’altro che il suo volto è balzato con prepotenza alla ribalta della cronaca nera locale per essere stato accusato e in seguito condannato per l’omicidio di Pasquale Zito, avvenuto in via Maiuri nel febbraio del 2016.
Della vicenda ha pochi mesi fa parlato con gli inquirenti della Dda il super pentito Gennaro Carra, che ha inquadrato il raid come il frutto avvelenato di un regolamento di conti tra gruppi criminali del rione Traiano e di Bagnoli: la giovane vittima era infatti il nipote del boss attualmente detenuto Massimiliano Esposito “’o scognato”.
Sul punto, il collaboratore di giustizia aveva affermato: «Conosco i nomi dei veri assassini di Pasquale Zito. Il ragazzino che è stato arrestato per quel delitto e che sta scontando la pena non c’entra nulla con questa storia. I responsabili del delitto sono cinque e nessuno di loro è stato ancora accusato di quella vicenda».
Questa pista - che pure viene tenuta in caldo dai pm - ad oggi non è però ancora decollata e, atti processuali alla mano, l’unico responsabile della morte di Zito è stato riconosciuto nell’allora minorenne D.G. che, nonostante si sia sempre professato innocente, è stato condannato a dodici anni di reclusione anche nel secondo processo d’appello celebrato dopo il precedente annullamento con rinvio disposto dalla Cassazione. Il movente del delitto, vale la pena ricordarlo, è stato inquadrato nella presunta gelosia del babykiller per una ragazza contesa.
Ma il tempo corre veloce e, detenuto ininterrottamente da ormai quasi cinque anni, il giovanissimo sicario poche settimane fa ha potuto beneficiare di un permesse premio della durata di quindici giorni. Nulla di anomalo o “contra legem”, sia chiaro: D.G., considerando anche la detenzione in regime cautelare, ha infatti già scontato più di un quarto della pena che gli è stata inflitta in via definitiva e per questo motivo i giudici del tribunale di Sorveglianza hanno deciso di accordargli l’inatteso beneficio.
La notizia della sua momentanea scarcerazione si è però rapidamente diffusa nel quartiere e ha anche creato una certa fibrillazione sia negli ambienti criminali che in quelli investigativi. Il permesso premio si è comunque concluso senza scossoni di sorta e già pochi giorni fa il giovane ha fatto rientro in carcere. Piccola ma non proprio trascurabile annotazione conclusiva: il presunto assassino di Pasquale Zito, già all’epoca noto per la sua parentela con il ras Alessandro Giannelli, da qualche tempo ha deciso di cambiare cognome prendendo proprio quello degli Esposito, famiglia con cui i Giannelli sono ormai da anni in rotta di collisione. Un “dettaglio” che sembra avere più il retrogusto amaro di una netta scelta di campo.
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