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Covid, muore cassiere di un supermercato: «Niente vaccini per i dipendenti»

Covid, muore cassiere di un supermercato: «Niente vaccini per i dipendenti»

Covid, morto cassiere di un supermercato: «Niente vaccini per i dipendenti»

Cresce il numero delle vittime del Covid tra gli addetti alla vendita nei supermercati.

Due morti in tre giorni tra i dipendenti, l'ultimo è Rudy Reale, direttore del Todys di viale Marconi a Roma.

Il dipendente del supermercato ha contratto il Covid nelle scorse settimane.

Le sue condizioni di salute sono peggiorate fino a richiedere il ricovero in ospedale e in terapia intensiva, dove purtroppo è sopraggiunto il decesso.

Prima di lui il coronavirus ha ucciso Riccardo, commesso Carrrefour di Roma morto l'altro ieri e il 20 marzo scorso è stata la volta di una commessa dell'IperSimply di Brescia.

 

Cresce il numero delle vittime del Covid tra i dipendenti

Dall'inizio dell'emergenza sanitaria non si sono mai fermati, non hanno mai chiuso, per garantire il servizio alle persone di beni di prima necessità.

A denunciare la situazione il sindacato Cobas, che ha ribadito l'importanza della vaccinazione per la categoria di lavoratori, quotidianamente esposti e a rischio di contrarre il Covid, che non è stata presa in considerazione.

Ed ora è sul piede di guerra per l'apertura dei supermercati anche a Pasqua e Pasquetta.

 

«A lavoro anche a Pasqua e Pasquetta»

«Una lista di morti invisibili, nascoste e mai enfatizzate per non disturbare i profitti da capogiro delle multinazionali del commercio. E le aziende e i grandi proprietari di centri commerciali e supermercati proseguono feroci nell’attacco al diritto alla festa dei lavoratori, finanche in piena terza ondata della pandemia, e comunicano le prossime aperture di Pasqua e Pasquetta, dichiara Francesco Iacovone, del Cobas nazionale.

Le multinazionali del ‘qualsiasi cosa a basso costo' hanno mangiato lo spazio dei piccoli e medi commerciati attraverso una concorrenza spietata che poggia le proprie fondamenta sulla compressione dei salari e dei diritti di milioni di lavoratori.

Ma tutto ciò non basta e allora, con un colpo di spugna, sottraggono altri giorni rossi di calendario ai propri dipendent, dilatando il rischio di contagio derivante dall'esposizione al pubblico».

 

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