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Spari nella notte ai Quartieri

Spari nella notte ai Quartieri

CAMORRA Due colpi di pistola esplosi in vico Lungo San Matteo: avvertimento agli Esposito o a un esponente dei Rippa. 

NAPOLI. Due colpi d’arma da fuoco e il giallo su chi fosse (o fossero) i destinatari della minaccia. Sì, perché soltanto di un’intimidazione può essersi trattato nel caso della sparatoria dell’altra notte nel cuore dei Quartieri Spagnoli, in vico lungo San Matteo. Il pistolero ha sparato con una calibro 9x21, tipico dei raid di stampo camorristico, e come se non bastasse non sono arrivate segnalazioni alle forze dell’ordine. Come si sa, in certe zone quando si sente l’odore della criminalità organizzata si preferisce tacere. Nonostante ciò le indagini della polizia sono partite rapidamente, così come è stato veloce l’arrivo sul posto delle prime Volanti della questura. Dai primi accertamenti e dall’analisi basata sulla conoscenza del territorio, gli investigatori del commissariato Montecalvario e della Squadra mobile della questura stanno sviluppando altre tre ipotesi, tra cui un messaggio al clan più forte in zona, gli Esposito. Ma c’è da tenere che a poca distanza dal luogo in cui sono stati trovati i bossoli dei due proiettili esplosi ci fu, il 3 maggio 2015, un omicidio. Mentre più avanti abita un componente della famiglia Rippa, di cui alcuni componenti sono finiti in passato nel mirino della giustizia per vicenda di droga. Un’unica pista ancora non c’è, comunque, a dimostrazione che le indagini sono ancora nella fase embrionale. Tant’è vero che l’elenco dei possibili bersagli dell’intimidazione nelle prossime ore potrebbe allungarsi. La scoperta dei proiettili è avvenuta tra mercoledì e giovedì e sul posto i primi ad accorrere sono stati gli agenti dell’Ufficio prevenzione generale della questura (guidato dalla dirigente Francesca Fava), cui si sono aggiunte le pattuglie di turno del commissariato Montecalvario e della Mobile (dirigente Alfredo Fabbrocini). Investigatori esperti che proprio perché tali non si sbilanciano ancora sul possibile movente della stesa, compiuta esclusivamente per lanciare un messaggio camorristico o mostrare i muscoli sempre in chiave criminalità organizzata. Il tipo di calibro utilizzato, a meno di clamorose sorprese nel corso delle indagini, farebbe escludere un gesto estemporaneo di un cittadino slegato da contesti dei clan. Da alcuni mesi ai Quartieri Spagnoli regge la tregua negli ambienti malavitosi tra i gruppi organizzati considerati attivo dagli investigatori: i Saltalamacchia, i Masiello, gli Esposito, i Mariano. Non si sono verificate clamorose scarcerazioni negli ultimi mesi e la circostanza favorirebbe più la pace che la guerra. Ma in certe zone di Napoli, tra cui i vicoli a ridosso di via Toledo e corso Vittorio Emanuele, il fuoco cova stabilmente sotto le ceneri. Ecco perché scatta sempre direttamente l’allarme rosso quyando tornano in funzione le pistole. In vico lungo San Matteo, la strada della stesa della scorsa notte, il 3 maggio 2015 fu ucciso Mario Mazzanti, della famiglia storicamente legata ai Terracciano e per il delitto è stato condannato Francesco Verrano, allora ritenuto vicino ai Giuliano-AmiranteBrunetti di Forcella. Il motivo però, era una lite tra i due giovani per vicende personali.

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