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04 Aprile 2021 - 07:00
Messaggio intimidatorio alla donna, detta “Brioche” tornata da poco nella zona
NAPOLI. Un messaggio camorristico ad Angela Farelli detta “Brioche”, nota alle forze dell’ordine e madre di Francesco Valentinelli, anch’egli salito alla ribalta delle cronache il 17 novembre 2017 per aver ucciso uno zio di secondo grado: Giovanni Verrano.
La sparatoria dell’altra notte ai Quartieri Spagnoli secondo la polizia aveva come bersaglio dell’intimidazione la donna, da poco tempo tornata in zona dopo un periodo in cui aveva cambiato quartiere. Proprio nei dintorni della sua abitazione sono stati esplosi i 2 colpi di pistola 9x21, tipico calibro utilizzato negli ambienti di malavita organizzata, trovati e sequestrati dalla Scientifica.
La pista che porta alla presunta destinataria dell’intimidazione è la più battuta, ma non è l’unica. Nella stessa strada, vico lungo San Matteo, abita anche un altro personaggio noto alle forze dell’ordine, stretto parente dei Rippa detti “core mio”. Così come non vengono escluse per ora altre ipotesi che porterebbero a tensioni tra i clan e non legati a vecchie vicende legate a singoli episodi. Dietro l’omicidio di Giovanni Verrano c’era secondo gli investigatori uno scontro familiare per la gestione di una piazza di spaccio.
Francesco Valentinelli è il figlio della donna soprannominata “Briosche’ mentre la vittima era il padre di Francesco Verrano detto “Checco lecco”, appena 23 anni e già condannato a 8 anni di carcere per l’omicidio di Mario Mazzanti, figlio del boss delle “Chianche”. Valentinelli un mese dopo l’omicidio fu arrestato grazie ad indagini lampo dei carabinieri e nel corso dell’udienza di convalida ammise il delitto e ne spiegò la motivazione: “l’ho fatto per difendermi perché da come si era messo sullo scooter ho temuto che stesse per spararmi”.
La scoperta dei proiettili in vico lungo San Matteo è avvenuta tra mercoledì e giovedì scorsi e sul posto i primi ad accorrere sono stati gli agenti dell’Ufficio prevenzione generale della questura (guidato dalla dirigente Francesca Fava), cui si sono aggiunte le pattuglie di turno del commissariato Montecalvario e della Mobile (dirigente Alfredo Fabbrocini). Investigatori esperti che subito hanno collegato la “stesa” a un messaggio camorristico a qualcuno residente nei dintorni
Da alcuni mesi ai Quartieri Spagnoli regge la tregua negli ambienti malavitosi tra i gruppi organizzati considerati attivo dagli investigatori: i Saltalamacchia, i Masiello, gli Esposito, i Mariano. Non si sono verificate clamorose scarcerazioni negli ultimi mesi e la circostanza favorirebbe più la pace che la guerra.
Ma in certe zone di Napoli, tra cui i vicoli a ridosso di via Toledo e corso Vittorio Emanuele, il fuoco cova stabilmente sotto le ceneri. In vico lungo San Matteo il 3 maggio 2015 fu ucciso Mario Mazzanti, componente della famiglia storicamente legata ai Terracciano e per il delitto è stato condannato Francesco Verrano, allora ritenuto vicino ai Giuliano-Amirante-Brunetti di Forcella. Il motivo però, era una lite tra i 2 giovani per vicende personali.
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