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06 Aprile 2021 - 07:00
NAPOLI. Concludere nei tempi previsti le bonifiche di terra, quelle temporalmente più imminenti, e contestualmente predisporre l’applicazione della clausola sociale che prevede l’inserimento lavorativo di maestranze del territorio. L’Osservatorio Popolare e Bagnoli libera tracciano le priorità in questa fase dell’applicazione del programma di risanamento ambientale e rigenerazione urbana (Praru) per la rinascita del Sito d’interesse nazionale di Coroglio ed ex Italaiser, tentando di mettere un freno al dibattito scaturito dall’eventuale stop alla rimozione della colmata a mare.
«I disoccupati devono essere utilizzati per questo primo passaggio delle bonifiche, quelle di terra, e poi si capirà come rimuovere la colmata, dove e come smaltirla; ma si tratta dell’ultimo tassello del mosaico» afferma Dario Oropallo dell’Osservatorio Popolare di nuovo in piazza la scorsa domenica insieme agli altri attivisti di Bagnoli Libera per confrontarsi con i cittadini sull’ipotesi di mancata rimozione della colmata a mare emersa nel corso dell’ultima conferenza stampa tenuta dal commissario straordinario delle bonifiche Francesco Floro Flores e del soggetto attuatore Invitalia. In pratica, soltanto fra un anno si vaglierà la situazione per capire se il gioco vale la candela.
«Non possiamo perdere di vista questa fase della bonifica – insiste Oropallo – Ci sembra prematuro già ora parlare di cosa fare della colmata. Ad oggi monitoriamo con i nostri occhi lo stato di avanzamento della bonifica delle aree eternit e Morgan e dall’amianto. Resta per noi fondamentale ricordare quella parte dell’articolo 33 dello Sblocca Italia relativa alla proprietà dei suoli da bonificare, alla gestione del parco pubblico e della spiaggia pubblica». Proprio il commissario Floro Flores ha sempre sottolineato come i punti del Praru che delinea il risanamento urbano e ambientale di Bagnoli siano frutto anche di un costante rapporto con i comitati territoriali.
L’obiettivo di Invitalia e della struttura commissariale è di completare le bonifiche al massimo entro il 2023 magari anticipando il ciclo al 2022 visto l’attuale progressione nei lavori di rimozione dei rifiuti e dell’amianto dell’area eternit e area Morgan che in totale costeranno oltre 20 milioni di euro. Successivamente si passerà alla bonifica della fondiaria e della parte marina compreso il ridisegno dell’area prospiciente allo Science Center di Città della Scienza che bruciò nel devastante rogo del 2013 (una sentenza del Tar Campania ha decretato che bisogna ricostruire non sullo stesso punto ma almeno a qualche centinaio di metri di distanza). Più problematico è lo scenario dell’area ex Cementir, con la proprietà e il soggetto attuatore Invitalia che sono ancora in fase di discussione su chi debba realmente effettuare la bonifica di quel segmento del Sito d’interesse nazionale.
A disposizione di tutta l’operazione ci sono attualmente 400 milioni di euro, altri 700 vanno trovati nell’ambito di un progetto di bonifica che in totale è di 1,8 miliardi di euro di cui 600 milioni provenienti dai privati e 1,2 miliardi dal pubblico Intanto, nelle prossime settimane sarà definitivamente chiaro su chi ricadrà l’onere di occuparsi della progettazione del water front e del parco urbano a seguito della pubblicazione del concorso internazionale di idee lanciato da Invitalia denominato Bagnoli UrbaNAture. Alla conclusione dei termini di partecipazione, nel febbraio 2021, hanno risposto 18 soggetti. All’atto dell’aggiudicazione definitiva, al vincitore del concorso vengono concessi 30 giorni di tempo per elaborare l’idea progettuale da applicare attraverso il Praru.
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