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13 Aprile 2021 - 08:39
La protesta di 'Io Apro' a Roma infiamma la piazza mentre il premier Mario Draghi spinge sulle riaperture per consentire al Paese, alle prese con l'emergenza Covid e le varianti che accelerano la corsa del virus, di ripartire seppur gradualmente.
Va tuttavia precisato che si tratta di una ristretta minoranza di ristoratori: la stragrande maggioranza di gestori di bar e ristoranti continua a rispettare scrupolosamente le regole imposte a causa del Covid.
Maggio sarà il mese delle riaperture. Tutto dipende dall’andamento dei contagi e dai progressi della campagna vaccinale.
Riaperture, sì ma come: le ipotesi del Governo
Intanto, nei prossimi giorni la Cabina di regia comincerà a programmare alcune aperture, sulla base dei dati scientifici e dell’andamento dei contagi.
Il prossimo 26 aprile il Governo sarà chiamato a redigere il decreto per maggio, con nuove regole e divieti.
Il premier Mario Draghi sta spingendo sulle riaperture, per consentire al Paese di ripartire, seppur gradualmente.
A quanto apprende l’Adnkronos da autorevoli fonti di governo, il presidente del Consiglio avrebbe chiesto al Comitato Tecnico Scientifico di lavorare su protocolli “meno rigidi” per le aperture.
O, almeno, che tengano conto anche della sostenibilità di alcuni settori completamente piegati dalla pandemia, come le attività di ristorazione e il turismo.
Come? Provando, in collaborazione con il MEF, a stilare una lista dei comparti più in difficoltà, per fissare dei parametri ed evitare in tutti i modi che la riapertura sia solo “di facciata”.
A chiedere a gran voce una “road map” per riaprire i negozi, i bar, i ristoranti e i mercati è anche Confcommercio, in pressing per riaperture a prescindere dal colore delle Regioni. Le chiusure sono ormai insostenibili dal punto di vista economico e le imprese del terziario, soprattutto in alcune Regioni come la Lombardia, non possono più sopportare chiusure indiscriminate e che, in alcuni casi, hanno dato vita a vere e proprie distorsioni tra le stesse attività economiche per sostegni dati in alcuni casi e in altri no.
Riaperture, le possibili date
Difficile comunque parlare già di date in questa fase.
L’ipotesi del 2 giugno che è rimbalzata sui giornali qualche giorno fa non viene confermata nemmeno dal diretto interessato. Il ministro del Turismo Massimo Garavaglia ha spiegato in una intervista a La Stampa che “mi riferivo a una data finale entro la quale mi auguro sia aperto tutto o quasi tutto”. Ma è chiaro che “ogni settimana che passa perdiamo pezzi di Pil e non ce lo possiamo permettere”.
Per quanto riguarda la stagione turistica, l’esponente della Lega assicura che sta facendo tutto il possibile per farla ripartire “a maggio, almeno per le spiagge, con protocolli rafforzati all’inizio”.
Il ministro della Salute Roberto Speranza, dal canto suo, in un’intervista a Repubblica ha già detto no alla riapertura il 20 aprile e ha spostato le riaperture a maggio. Ma immagina un’estate molto diversa da questi mesi, anche se servono “attenzione e gradualità, non c’è un’ora X in cui scompaiono le misure”. Speranza si dice comunque ottimista: “Se riusciremo a vaccinare la maggior parte della popolazione, questa estate ci potremo consentire molte più libertà”.
E anticipa due novità in arrivo: la decisione di “allungare” i tempi del richiamo per i vaccini Pfizer e Moderna fino a 42 giorni, rispetto ai precedenti 21 e 28, per consentire la prima dose di vaccinazione a una platea più ampia di persone. E la possibilità per gli over 60 di presentarsi agli hub per il vaccino AstraZeneca senza prenotazione per sfruttare le dosi residue. La priorità restano comunque gli over 80 e poi la fascia 70-80 (qui il dettaglio su quale vaccino spetta a chi).
La ministra degli Affari Regionali Mariastella Gelmini assicura che “maggio sarà il mese delle riaperture“. “Ad aprile abbiamo utilizzato il poco di agibilità guadagnata con tanta fatica e tanti sacrifici da parte degli italiani, riaprendo le scuole e facendo ripartire i concorsi”. E dal 20 aprile, ha annunciato, ci sarà un punto in Consiglio dei ministri per valutare la possibilità, sulla base dei contagi e dell’andamento del piano vaccinale, di qualche segnale di apertura già da aprile. Ma sarà maggio il mese della ripartenza, ribadisce: “Tutti i ministeri sono al lavoro, stanno costruendo i protocolli per poter ripartire”.
Intanto questa settimana il Governo varerà un nuovo provvedimento per quanto riguarda il sostegno alle attività economiche. “Sappiamo che tante attività dai bar ai ristoranti, alle palestre, al turismo, per citarne solo alcuni, hanno avuto ingenti danni: il nostro compito è quello di risarcire queste attività ma soprattutto quello di farle ripartire il prima possibile e il governo è al lavoro proprio su questo”.
Se si deciderà di riaprire, comunque, saranno fatte scelte “selettive e ponderate”, come ha ribadito anche il presidente del Consiglio Superiore di Sanità Franco Locatelli, perché per quanto l’Italia abbia raggiunto il plateau la situazione resta molto critica.
Al vaglio del Governo ci sarebbero intanto diverse ipotesi a seconda dei settori coinvolti, abbiamo riassunto qui le principali (ricordiamo che si tratta soltanto di ipotesi ancora da confermare).
Bar e ristoranti
obbligo di prenotazione
al tavolo massimo 4 persone se non tutti conviventi tra loro
preferenza per gli spazi aperti, come i dehors
priorità ai locali con posti a sedere
apertura a pranzo ma non per l’aperitivo
obbligo di mascherina appena ci si alza dal tavolo
obbligo di pagamento con carta, bancomat o app.
Palestre e piscine
allenamenti individuali nelle palestre
distanza interpersonale in palestra di almeno 2 metri
spazio in piscina di almeno 10 metri quadri a persona
vietate le docce in piscina.
Cinema, teatri e musei
massimo 200 spettatori in cinema e teatri, numero che può salire in situazioni particolari: in presenza di persone vaccinate, che indossano la mascherina FFp2 o che presentino un certificato di tampone negativo effettuato nelle 48 ore precedenti
entrate e uscite separate per cinema e teatri
ingressi a tempo e contingentati per mostre e musei.
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