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Agguato a Napoli, la mamma di Noemi: «Mia figlia mi chiede perché le hanno sparato»

 Agguato a Napoli, la mamma di Noemi: «Mia figlia mi chiede perché  le hanno sparato»

«Negli ultimi tempi me lo chiede tutti i giorni. Mentre giochiamo mi rivolge sempre la stessa domanda: "Mamma perché il cattivo ha sparato proprio a me?"

Ed io mi sento spiazzata, non è facile trovare le parole, le dico che non voleva colpire lei, bensì un altro cattivo come lui.

Ma non può comprendere le dinamiche di un agguato».

 

Due anni fa la tragedia

A quasi due anni dalla sparatoria di Napoli (era il 3 maggio 2019), quando la piccola Noemi venne colpita da un proiettile vagante nel corso di un agguato di camorra.

A parlare a 'La Repubblica' la madre della bambina, Tania.

 

Il dolore della piccola

«All'inizio era come se avesse rimosso - racconta la donna - la psicologa ci ha detto fosse normale.

Poi ha iniziato a fare domande. All'inizio le dicevo che si era fatta male in una brutta caduta, ma a scuola, una volta, un compagno di classe le disse 'tu non sei caduta, ti hanno sparato' e voleva vedere le immagini della sparatoria.

 

"Non abbiamo mai chiesto vendetta, ma solo giustizia per nostra figlia"

Ci siamo consultati con la psicologa e abbiamo capito che la verità, anche la più dolorosa, non poteva essere più nascosta.

Come ha reagito Noemi?

E' rimasta un po' in silenzio - spiega la madre - poi mi ha detto 'ma guarda questo, ma non si fa, sparare a una bambina...'.

Non abbiamo mai chiesto vendetta, ma solo giustizia per nostra figlia». 

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