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21 Aprile 2021 - 13:28
NAPOLI. Un murale realizzato in via Ferrante Imparato, a Napoli, che ritraeva il pregiudicato Lello Tammaro, un ragazzo deceduto «la cui vicenda è riconducibile alla criminalità organizzata», è stato rimosso tra le proteste dei familiari del ragazzo, che si sono opposti creando alcuni problemi all'operazione. I parenti del defunto precisano che il loro congiunto è morto a causa di un brutto male e non di morte violenta o per vicende di camorra.
Mentre in via Supportico della Vita, nel quartiere Stella - San Carlo Arena, è stato rimosso un “altarino” dedicato a Pietro e Ciro Esposito, pregiudicati uccisi in un agguato di camorra.
Le operazioni di rimozione del murale sono state ultimate con il supporto della Polizia municipale, della Polizia di Stato e dei Carabinieri, intervenuti sul posto. Si tratta di un intervento effettuato nell'ambito del programma di rimozione di altarini e murales dedicati a eventi o persone riferibili alla criminalità organizzata deciso dal Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica dell'area metropolitana di Napoli, coordinato dalla Prefettura di Napoli.
«Questo è un impegno che, ormai da settimane, abbiamo preso nel Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica con il prefetto di Napoli, i vertici territoriali delle forze dell'ordine, la Procura della Repubblica e la Procura generale, che il Comune di Napoli sta mantenendo con un lavoro costante, organizzato su tutto il territorio napoletano», spiega l'assessore alla sicurezza del Comune di Napoli, Alessandra Clemente.
«Andiamo avanti con impegno e programmazione, per restituire ai cittadini la bellezza della nostra città e per liberarla da quei simboli di omertà e mitizzazione», conclude Clemente.
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