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Tentata concussione, Coscioni rinviato a giudizio

Tentata concussione, Coscioni rinviato a giudizio

Il cardiochirurgo del “Ruggi” di Salerno e consigliere di De Luca sulla Sanità, avrebbe effettuato presunte pressioni per spingere le nomine di tre manager di Asl

Tentata concussione ai danni di tre ex commissari di ospedali e Asl della Campania. Questo e' l'accusa contestata dalla Procura di Napoli ad Enrico Coscioni, cardiochirurgo del Ruggi di Salerno, e consigliere in materia sanitaria del presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca. Questa mattina la guardia di Finanza gli ha notificato un avviso di conclusione delle indagini preliminari. Il provvedimento e' stato consegnato al consigliere politico nel suo ufficio a Palazzo Santa Lucia. Si tratta di presunte pressioni per spingere nomine di tre manager di Asl.  L'indagine su Enrico Coscioni dalla Procura di Napoli riguarda fatti avvenuti tra settembre e dicembre 2015. In particolare, cosi come si legge nel capo di imputazione, Coscioni avrebbe esercitato pressioni su Salvatore Panaro, commissario dell'Asl Napoli 3 Sud, con l'invito a rassegnare le proprie dimissioni "per evitare un contezioso", apostrofandolo: "che ci parli a fare con Postiglione tanto tra tre giorni ti mandiamo via , nessuno ti vuole, i sindaci, non ti vogliono, ne' Casillo, tu devi andare via". Stesse pressioni le avrebbe esercitate ai danni di Patrizia Caputo, commissario dell'ospedale Cardarelli di Napoli, dicendo "L'onda e' partita e verrete sostituiti tutti" nel comunicarle che avrebbe dovuto presentare una lettera di dimissioni al presidente della Regione, Vincenzo De Luca. Infine pressioni anche su Agnese Iovino, commissario straordinario dell'Asl Napoli 2 Nord, dicendole che a suo sfavore non c'era nulla di personale ma che era solo un problema di schieramento politico. L'inchiesta prende le mosse a marzo 2016, quando Coscioni viene iscritto nel registro degli indagati dopo un esposto presentato da Salvatore Panaro per raccontare le pressioni subite. A maggio il cardiochirurgo fu ascoltato dal pm Giancarlo Novelli e si difese dicendo che quelle che rivolgeva ai commissari erano solo indicazioni e non imposizioni. Questa mattina la chiusura delle indagini. Entro venti giorni, Coscioni potra' chiedere se essere o meno interrogato. Poi la Procura chiedera' per lui il processo per tentata concussione. Il reato contestato e' tentato, perche i tre commissari non si sono dimessi anche se sono stati allontanati in seguito dalle loro sedi".

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