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19 Dicembre 2016 - 17:09
È la prima foreign fighter italiana. Si trova da tempo in Siria, con il marito albanese Aldo Kobuzi, condannato oggi a 10 anni al processo conclusosi a Milano
Si chiude con la condanna il processo celebrato a Milano alla prima foreign fighter italiana, Fatima, la giovane che diceva ai genitori "Venite qui in Siria, qui tagliamo teste, presto lo faremo anche a Roma". Fatima, condannata a 9 anni, si trova da tempo in Siria, con il marito albanese, Aldo Kobuzi, condannato oggi a 10 anni e con la suocera e la cognata, Donica Coku e Seriola Kobuzi, entrambe giudicate colpevoli dai giudici milanesi che per loro hanno emesso una sentenza a 8 anni. I tre albanesi, per di più, sono stati condannati all'espulsione dall'Italia a pena espiata. A giudizio c'erano anche il padre di Giulia Maria, Sergio Sergio (unico imputato non latitante) condannato a 4 anni e Bushra Haik, coetanea di Fatima, accusata di essere la reclutatrice di Fatima e di sua sorella Marianna Sergio, condannata a 9 anni, ma tutt'ora latitante. Secondo quanto ricostruito in aula dal procuratore aggiunto Maurizio Romanelli, Fatima sarebbe stata indottrinata dalla giovane Bushra, "vera e propria 'maestra di jihad'". Sarebbe stata Bushra ad averle insegnato che "uccidere i miscredenti occidentali non solo è lecito, ma è un dovere". Fatima, aveva sostenuto ancora l'accusa, era stata così educata "all'esaltazione del terrorismo e degli atti terroristici, anche commessi nei Paesi occidentali come l'attentato alla redazione parigina di Charlie Hebdo".
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