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30 Aprile 2021 - 08:57
Non aveva mai accettato il suo corpo, e, anche se era in cura da uno psichiatra, non era assidua nell'assumere medicine. E cosi' soffriva di sbalzi d'umore devastanti. Rifiutava il cibo ed era quasi diventata anoressica.
NON AVEVA MAI ACCETTATO IL SUO CORPO, SOFFRIVA DI SBALZI D'UMORE DEVASTANTI
Questo il quadro dietro la morte di Grazia Severino, trovata agonizzante e priva di sensi da un uomo che andava a prendere la sua auto ieri pomeriggio a Pompei nel vialetto che porta ai garage di un edificio in via Carlo Alberto.
Questa mattina la ragazza, studentessa universitaria di matematica all'Università di Fisciano, avrebbe compiuto 24 anni, ma per lei ieri, nel tardo pomeriggio, non c'e' stato nulla da fare, nonostante l'intervento del 118 che l'ha portata al pronto soccorso dell'ospedale San Leonardo di Castellammare di Stabia.
LA PRIMA RELAZIONE DEI SOCCORRITORI FA PENSARE AD UN EPISODIO DI VIOLENZA
La prima relazione dei soccorritori fa pensare a un episodio di violenza brutale anche a sfondo sessuale: caviglie rotte, tre ferite da lama al torace, abrasioni nelle parti intime, liquido. Il pm Antonio Barba della Procura di Torre Annunziata, con i carabinieri, dispone ispezioni e ricerche in tutto il palazzo a Pompei.
SI DELINEA UN QUADRO DIVERSO
Ma l'ascolto dei familiari e degli amici della vittima, che abitava con i genitori poco distante, in via Plinio, cominciano a delineare un altro quadro in questo giallo, suffragato dal ritrovamento della borsa della ragazza al quarto piano dell'edificio nel pianerottolo in cui e' aperta una finestra, e poi di un paio di forbici.
SCENARIO DI SOLITUDINE
Si comincia a intravedere cosi' un possibile scenario di solitudine, mal di vivere, malattia mentale. Grazia Severino, molto amata da amici e familiari che la accudivano e assistevano cercando di farle superare i problemi che aveva, si sarebbe tolta la vita.
Un primo ispezione cadaverica del medico legale mette nero su bianco atti di autolesionismo avvenuti con delle forbici e fratture compatibili con una caduta. Con le forbici, che avrebbe acquistato la mattina, la ragazza si e' inferta dei tagli all'addome, non profondi da cagionarle la morte, ma tali da far pensare a un'aggressione a coltellate; avra' trovato il portone aperto del palazzo, ed e' salita al quarto piano, provando a uccidersi con le lame e poi lanciandosi nel vuoto.
MORTE PER EMORRAGIA DOVUTA ALLA CADUTA
La morte sarebbe per emorragia dovuta alla caduta. Una testimone ha raccontato di aver visto una ragazza piena di sangue correre su per le scale del palazzo. Si era pensato ad un inseguimento e anche questa ipotesi non trova al momento alcun riscontro investigativo.
SALMA SOTTO SEQUESTRO
La salma e' comunque sotto sequestro in attesa dell'autopsia e le indagini continuano.
Intanto la Chiesa di Pompei, retta dal prelato arcivescovo Tommaso Caputo, fa sapere di volersi "unire al dolore della famiglia per la perdita della giovane Grazia. La Madonna del Rosario - si legge in un post pubblicato sulla pagina Pontificio Santuario di Pompei - la accolga tra le sue braccia amorevoli e sostenga i genitori, i familiari e gli amici".
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