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Sparatoria Pianura, la Scientifica recupera bossoli e impronte in una delle auto coinvolte

Sparatoria Pianura, la Scientifica recupera bossoli e impronte in una delle auto coinvolte

Le indagini sul conflitto a fuoco in via Pallucci. La pista: guerra ripresa tra i Carillo e i Calone

NAPOLI. Bossoli e altre tracce utili sono state trovate nella Peugeot utilizzata per la sparatoria di venerdì notte a Pianura, dove si sono incrociati in due autovetture gli affiliati a clan opposti. La polizia nel corso delle prime indagini ha individuato la macchina francese in una zona sotto l’influenza del gruppo Carillo e indipendentemente da chi l’abbia lasciata in quel posto, ne ricava un indizio importante per ipotizzare una ripresa della guerra con i Calone.

Ma non solo: eventuali impronte potrebbero imprimere agli accertamenti una svolta improvvisa. A dimostrazione che la tregua Covid è terminata, un tremendo conflitto a fuoco stava per provocare vittime innocenti. È successo a Pianura intorno alla mezzanotte, quando due autovetture con a bordo complessivamente 4 uomini si sono incrociate in via Pallucci. Gli occupanti erano armati e presumibilmente appartengono a clan opposti, cosicché è cominciata una sparatoria che si è protratta fino a via Russolillo.

Solo per caso non ci sono stati feriti, fortunatamente nemmeno tra i rari passanti segnalati in strada, nessuno dei quali però si è fatto avanti per raccontare agli inquirenti ciò che aveva visto. Ma la polizia ugualmente è a buon punto nelle indagini Della vicenda si stanno occupando i poliziotti della Squadra mobile della questura e i colleghi del commissariato Pianura. Investigatori esperti che almeno per il momento starebbero battendo soprattutto la pista di una ripresa della guerra tra i Carillo (eredi dei Pesce) e i Calone, omonimi e alleati del gruppo di Posillipo. Nel frattempo sono in corso indagini a tamburo battente per ricostruire, anche attraverso le immagini delle telecamere private della zona, la dinamica del conflitto a fuoco e per cercare di risalire a chi era a bordo. In tutto sono stati esplosi almeno 11 proiettili calibro 9, come dimostra il numero dei bossoli trovati nell’arco di circa 500 metri.

I colpi vaganti non hanno centrato persone ma una Nissan Micra parcheggiata e la saracinesca di un garage, i cui proprietari sono estranei a contesti malavitosi e non erano i bersagli della sparatoria. Improvvisamente dunque, il quartiere sembra attraversato da nuove tensioni camorristiche. Come a dicembre dell’anno scorso, quando nell’arco di 24 ore si verificarono 2 ferimenti eccellenti: quello di Antonio Carillo, nipote dei Pesce, che è anche imparentato con Legnante soprannominato “’o talebano”; di Lorenzo junior Rossetti, vicino a Carillo, nipote del boss detenuto Giuseppe Marfella “’o percuoco”. Unica differenza tra gli agguati emerse valutando le dinamiche: a Carillo spararono a una gamba, a Rossetti al torace. Entrambi poi si ripresero.

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