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30 Dicembre 2016 - 13:59
La difesa di Luca: appartiene a una persona non imparentata con l'ingegnere ucciso
NAPOLI. C'è il Dna di un altro uomo, non imparentato con Vittorio Materazzo, l'ingegnere ucciso a Napoli lo scorso 28 novembre, e con Luca Materazzo, fratello della vittima e al momento unico indagato per l'omicidio, su uno dei due coltelli trovati in una busta a poca distanza dal luogo dell'omicidio. Lo ha detto in conferenza stampa l'avvocato Gaetano Inserra, difensori di Luca Materazzo, attualmente latitante. Il coltello in questione è quello non sporco di sangue, a differenza dell'altro individuato come arma del delitto. "Sul secondo coltello - ha detto l'avvocato - l'ordinanza dice che è stato trovato il Dna di Luca e di Vittorio, ma nella perizia della polizia scientifica sembra che il Dna tipico di Luca sia assente dal coltello pulito. È stato invece rinvenuto il Dna di altro uomo non imparentato con loro. Su alcuni indumenti invece sono stati rinvenuti profili misti".
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