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Voragine alla Sanità: «Adesso un piano per mettere in sicurezza il sottosuolo»

Voragine alla Sanità: «Adesso un piano per mettere in sicurezza il sottosuolo»

IL CASO Spunta l’ipotesi di lavori abusivi in un garage sottostante l’area franata. Oggi ispezione dei tecnici

NAPOLI. Prima notte fuori casa per gli sfollati della Sanità dopo che una voragine si è aperta proprio sotto le loro case tra vicoletto San Marco e via Giambattista Alfano, tra il Rione Sanità e il Moiariello di Capodimonte. Un buco di oltre venti metri di diametro e decine di metri di profondità che ha fatto franare oltre 300 metri cubi di terreno come hanno appurato ieri mattina i tecnici dei vigili del fuoco che nella giornata di sabato hanno lavorato senza sosta per mettere in sicurezza l’area. Solo il caso ha voluto che non vi fossero vittime e che i danni al momento rigurdassero “solo” dieci famiglie sgomberate, una cinquantina di persone tra cui però molti anziani e dei bambini. L’allarme è scattato intorno alle 22,30 di venerdì sera quando alcuni residenti hanno prima udito strani scricchiolii e poi un boato: «Sembrava il terremoto - ha detto uno degli abitanti - È stato terrorizzante. Se vedete il ciglio della voragine e le case capite che siamo dei miracolati». Da ieri i vigili del fuoco, e le foze di polizia, stanno cercando di capire cosa possa aver provocato quell’enorme smottamento. In un primo momento si è detto che era stato causato dalle forti piogge della notte ma da ieri c’è al vaglio dei tecnici una nuova ipotesi. La voragine infatti potrebbe essere stata causata anche da lavori per un box abusivo. Sono solo ipotesi, ma alla base della grossa voragine del Rione Sanità, con 10 famiglie evacuate, potrebbero esserci questi lavori abusivi di ampliamento in un garage che si trova nelle grotte tufacee esattamente al di sotto dell’area verde che è franata. Insomma una concausa di responsabilità che al momento, però, come hanno precisato ampiamente i tecnici, sono ipotesi. «Nei prossimi giorni avremo un quadro più certo. I residenti sicuramente avranno ancora tutti bisogno di sostegno e aiuto» ha detto la consigliera di Municipalità Giuliana de Lorenzo, che sta seguendo la vicenda e che si sta attivando per dare una mano agli sfollati. Per il consigliere Municipale Gennaro Acampora «nella zona dei Miracoli non è la prima volta che succede un problema del genere. Bisogna intervenire presto iniziando a dare risposte ai cittadini del luogo. Fra problemi di viabilità e criticità di sottosuolo bisogna creare un piano idrogeologico importante con finanziamenti e progetti specifici e bisogna mettere in sicurezza tutto». Contemporaneamente, infatti, i vigili del fuoco hanno anche cominciato le ispezioni per capire se le case sono sicure o meno. Intanto erogazione di acqua, luce e gas sono bloccate. Le dieci famiglie allontanate dalle proprie abitazioni sono state aiutate dai vicini, qualcuno è stato ospitato da parenti. Il Comune aveva messo loro a disposizione una palestra in una scuola e una rimessa, ma ovviamente una sistemazione del genere è stata rifiutata dagli sgomberati che hanno preferito “aiutarsi” a vicenda. Sul posto anche la consigliera comunale Roberta Giova che ha cercato di supportare gli abitanti allontanati dalle loro case adoperandosi per trovare alloggi seppur momentanei in attesa che i tecnici dei vigili del fuoco possano chiarire le cause della voragine e soprattutto se le abitazioni sono sicure e dunque far rientrare gli sfollati al più presto.

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