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Fermati i tre bombaroli, sono dei De Luca Bossa-Minichini

Fermati i tre bombaroli, sono dei De Luca Bossa-Minichini

CAMORRAPresi Luigi Austero, Luca la Penna e Alfonso De Luca: “traditi” dalle impronte nell’auto. E la società civile si ribella, flash mob con il comitato “Disarmiamo Ponticelli”

NAPOLI. I bombaroli usarono l’auto intestata a uno di loro per compiere il clamoroso attentato in via Esopo, l’11 maggio scorso, contro i nemici De Martino. Ma si trattò di un boomerang: l'esplosione lasciò anche la loro vettura in panne, provocando l'apertura degli airbag e costringendoli a fuggire a piedi. Così attraverso l’intestatario i carabinieri sono risaliti ai 3 presunti responsabili, tutti legati ai De Luca Bossa-Minichini, da ieri pomeriggio nel carcere di Secondigliano su decreto di fermo emesso dalla procura antimafia: Luigi Austero, 26enne, proprietario della macchina dentro cui c’erano le impronte digitali degli indagati; Luca La Penna, 38; Alfonso De Luca, 24enne. Lo Stato dunque, sta reagendo con efficacia all’escalation di violenza criminale a Ponticelli, dove ieri si è pure svolta una manifestazioni antimafia sotto la forma del flash mob, organizzato dal comitato “Disarmiamo Ponticelli”, cui ha partecipato il senatore Sandro Ruotolo. Prima la polizia ha arrestato 4 esponenti dei De Martino, i famigerati “Xx”, poi è stata la volta dei 3 esponenti dell’altro clan. Una risposta immediata frutto di indagini serrate ed efficaci. In via Esopo, nel rione Fiat quartier generale dei De Martino, l'ordigno avrebbe potuto uccidere persone nel raggio di 10 metri ed era composto da 1500 grammi di miscela “flash powder” con perclorato di potassio e polvere di alluminio. La svolta si è verificata nel pomeriggio, quando i carabinieri del comando provinciale di Napoli hanno arrestato, in esecuzione di decreto di fermo, 3 indagati ritenuti contigui al clan De Luca Bossa/Minichini, operante nel quartiere di Ponticelli, in quanto tutti ritenuti gravemente indiziati del reato di detenzione ed esplosione di ordigno, aggravati dalle finalità mafiose. Il provvedimento, emesso dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, è arrivato al culmine di una immediata e serrata attività di indagine dei carabinieri del Nucleo Investigativo di Napoli e della compagnia di Napoli Poggioreale, avviata subito dopo l’esplosione di un ordigno in Via Esopo, verificatasi nella notte dello scorso 11 maggio. I 3 esponenti del gruppo in guerra con i De Martino sono gravemente indiziati di aver lanciato dal cavalcavia la bomba, che ha danneggiato 9 auto parcheggiate; l’onda d’urto – così come appurato dai carabinieri - avrebbe potuto provocare il decesso di eventuali persone presenti nel raggio di 10 metri circa dall’esplosione. I 3 fermati sono stati tradotti al carcere di Secondigliano, in attesa dell'udienza di convalida. La faida è scoppiata ad agosto dell’anno scorso a causa del mancato accordo sulle quote dei proventi illeciti da destinare alle famiglie dei detenuti, in concomitanza (scrive la procura antimafia) della scarcerazione di Carmela Ricci, madre dei fratelli De Martino. Gli “Xx” cominciarono a non rispettare l’accordo, operando senza autorizzazione e rifiutandosi di versare le quote alla cassa comune. Così si ruppe la finta pace con i De Luca Bossa-Minichini-Casella che era seguita ai ripetuti colpi inferti da investigatori e inquirenti ai De Micco, fino al 2019 il clan più forte di Ponticelli. La prima vittima della nuova situazione fu Rodolfo Cardone, ferito a Giuseppe Righetto dei Casella. Nel pomeriggio molte persone hanno partecipato al flash mob contro la criminalità organizzata, da cui è partita l’iniziativa di creare comitati di liberazione dalla camorra a Ponticelli. Cinque le proposte: presenza quotidiana delle forze dell'ordine sul territorio; attivazione delle telecamere di videosorveglianza; scuole aperte d'estate con campi per bambini, adolescenti e contrasto alla povertà educativa; recupero, riapertura e attivazione degli spazi sociali, culturali e degli impianti sportivi; un piano per il futuro per il rilancio economico sociale e culturale del quartiere. Le richieste oggi pomeriggio saranno presentate al prefetto Marco Valentini, formulate dalle associazioni del quartiere in cui la camorra è tornata a farsi sentire a suon di bombe, 3 esplose in soli 4 giorni. Emergenza nell’emergenza.

in foto Luigi Austero; una delle auto danneggiante dalla bomba

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