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Strazio in città, Gloria muore di Covid a 29 anni: «Stava bene fino a 20 giorni fa»

Strazio in città, Gloria muore di Covid a 29 anni: «Stava bene fino a 20 giorni fa»

Non aveva compiuto ancora 30 anni ma il Covid non le ha lasciato scampo.

Addio a  Gloria Mesoraca è stata strappata all’amore della sua famiglia a soli 29 anni.

La ragazza  tre anni fa era stata colpita da una vasculite cerebrale che già le aveva minato la salute e l’aveva costretta a vivere su di una sedia a rotelle.

Come riporta La Gazzetta di Reggio, dalle parole della mamma si capisce quanta voglia di vivere aveva la vittima:

«Era una ragazza solare e piena di vita, che fino all’aprile del 2018 aveva fatto una vita assolutamente normale, tra discoteca, amiche, famiglia, guidava l’auto, aveva frequentato le scuole superiori Filippo Re a Reggio Emilia»

La donna aggiunge:  «I medici allora ci dissero che rischiava di vivere in stato vegetativo. Invece, non fu così – confida –.

Era stata miracolata anche se purtroppo la malattia le aveva lasciato danni importanti, non aveva più l’uso delle gambe. Però faceva fisioterapia, leggeva».

 

La triste storia

«Gloria è stata bene fino a 20 giorni fa. Poi, tutti a casa abbiamo preso il Covid.

Lei aveva già fatto anche la seconda vaccinazione. Probabilmente se si fosse contagiata dopo una settimana forse ce l’avrebbe fatta, invece il contagio deve essere avvenuto proprio a ridosso – va avanti il genitore –.

A un certo punto ci siamo accorti con il saturimetro che i valori erano troppo bassi e il medico di famiglia ci ha consigliato di portarla in ospedale».

 

La malattia e il Covid

Senza dare tregua il Covid  l’ha velocemente debilitata. Le condizioni di Gloria sono rapidamente peggiorate  e non c’è stato niente a fare.

«Le persone devono capire che di Covid si può morire, che non tutti siamo tutelati fino a che anche l’ultima persona non è vaccinata – si sfogailpapà–.

Il pericolo c’è fino a che non viene debellato. Purtroppo, la gente non ci pensa. Sembra che fino a che non si ha un morto in casa, non si riesca a capire quanto è pericoloso...».

Perché Gloria nonostante le difficoltà dovute ai problemi di salute con cui conviveva, aveva una vita da vivere e una famiglia che l’amava. Insieme si erano trasferiti da Reggio – dove abitavano in via Adua in un appartamento senza ascensore – a Villa Argine in una casa in campagna.

 

Il dolore della famiglia

«Sono un muratore, lavoro solo io, la sto mettendo a posto. Qui per lei era più comodo con la carrozzina.

Tra qualche giorno arriva anche l’auto per disabili che ho comprato, serviva per portarla a fare la fisioterapia, ma anche per farla uscire con le amiche.

Anche questo era importante, più delle medicine». E invece ora la vita impone che si debba pensare al funerale.

La salma sarà trasferita dalle onoranze Oliverio a Cadelbosco Sopra domani per la cerimonia in chiesa alle 10. Gloria lascia oltre al papà, la mamma Rosaria Andreoli e le due sorelle minori, di 23 e 14 anni.

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