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26 Maggio 2021 - 07:00
Il gruppo del “Bronx” corre ai ripari dopo il recente esilio al Parco Vitale
NAPOLI. Non è un salto della quaglia perché è avvenuto in maniera graduale. Eppure fa effetto leggere in un comunicato ufficiale delle istituzioni che i Silenzio, un tempo imparentati con i Formicola e coresidenti nello stesso rione di San Giovanni a Teduccio, il cosiddetto “Bronx” di via dell’Alveo Artificiale, fanno parte del gruppo di malavita di Napoli Est legato all’Alleanza di Secondigliano. Oltre che in occasione dell’arresto di Mario Di Pede, pubblicato sull’edizione di ieri del nostro giornale, la circostanza è stata riportata nei recenti provvedimenti restrittivi sui clan di Ponticelli, in cui si fa riferimento al blocco di San Giovanni a Teduccio in relazione a quello composto dai Contini, i Licciardi e i Mallardo. Il cambiamento di scenario nell’area orientale di Napoli, sia pur graduale, quando si è manifestato plasticamente sul territorio, non ha mancato di stupire ed è apparso chiaro soltanto agli addetti ai lavori. Tutto è cominciato proprio con l’omicidio di Vincenzo Di Pede, legato ai Formicola e ammazzato per vicende di droga dagli alleati Mazzarella. I quali dal giorno successivo, o meglio quando si capì a San Giovanni a Teduccio chi lo aveva ucciso e cioè due ore dopo, diventarono ex amici.
Il clan Formicola strinse un’alleanza con i Rinaldi, durata fino a un paio di anni. Contemporaneamente ruppe con i Silenzio, passati anch’essi con i ras del rione Villa e tutt’ora in ottimi rapporti. Dal canto loro i Formicola non sono rimasti con le mani in mano e si sono riappacificati con i Mazzarella. Per cui anche a Napoli Est (formula geografica che raggruppa i quartiere di San Giovanni, Barra e Ponticelli) si è riprodotta la contrapposizione tra l’Alleanza di Secondigliano e l’asse con a capo i Mazzarella. È illuminante l’ultima relazione della Direzione investigativa antimafia, di cui riportiamo alcuni passaggi. «Per la famiglia Rinaldi, troviamo i Rinaldi-Reale e i Silenzio (stanziati in via Taverna del Ferro, ex via dell’Alveo Artificiale, in passato legati ai Formicola), ai quali sono federate le famiglie MinichiniSchisa-De Luca Bossa di Ponticelli, il cartello Cuccaro-Aprea di Barra e la famiglia Sibillo della zona centrale dei Decumani.
Sul fronte contrapposto, a fianco allo storico clan Mazzarella risultano, oltre ai sodalizi del centro storico (Buonerba di via Oronzo Costa, Sequino e Savarese del Rione Sanità), i gruppi D’Amico del Rione Villa, Montescuro di Sant’Erasmo, i Luongo di San Giorgio a Cremano, i De Bernardo di Somma Vesuviana e i Formicola di San Giovanni a Teduccio. Il riavvicinamento al clan Mazzarella del gruppo Formicola, dopo una fase di intese con il clan Rinaldi, ha determinato una ulteriore fluidità degli equilibri nella zona per la gestione delle attività criminali considerato che la famiglia Formicola risulta controllare numerose piazze di spaccio per la vendita di sostanze stupefacenti e delle estorsioni in una vasta area del quartiere di San Giovanni a Teduccio e zone limitrofe». Rispetto all’ultima relazione diffusa alla stampa della Direzione investigativa antimafia è sopraggiunta una sola novità: dopo il pentimento di Tommaso Schisa, ex uomo di punta del clan Minichini, il gruppo omonimo non c’è più ed è scomparso dalle mappe di camorra. Il cartello Rinali-Reale-Formicola pochi giorni fa è stata poi messo alla corda da una nuova retata
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