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Piazza Pulita, ultima mazzata: blitz dietro l’angolo a Forcella

Piazza Pulita, ultima mazzata: blitz dietro l’angolo a Forcella

Pugno duro della Cassazione: solo tre “assolti” e quattro annullamenti.Venti condanne diventano definitive: tremano i Giuliano e i Mazzarella

NAPOLI. Quando la notte del 26 febbraio del 2007 oltre 500 poliziotti e carabinieri piombarono tra i vicoli della Vicaria e di San Lorenzo sembrava davvero che per la camorra del centro storico di Napoli fosse arrivato l’agognato punto di non ritorno. Purtroppo così non è stato: i Giuliano e i Mazzarella hanno continuato a esistere e quando, raramente, si sono ritrovati schiacciati da nuove retate e pentimenti, sono stati incalzati da emergenti e agguerriti clan, su tutti quello della paranza dei bambini.

Nonostante ciò la giustizia, lenta ma inesorabile, ha continuato a fare il proprio corso. L’ultimo capitolo l’ha scritto ieri la Corte di Cassazione, confermando le condanne disposte dai giudici di appello per venti dei ventisette imputati a piede libero. Tra coloro che finiranno dietro le sbarre, non appena la pena diventerà esecutiva, figurano alcuni nomi di spicco della mala di Forcella e dintorni. Ecco dunque nel dettaglio le condanne ribadite dagli Ermellini della sesta sezione: Guglielmo Giuliano, 23 anni; Erminia Giuliano, 30 anni; Ciro De Tommaso, 21 anni e 4 mesi; Vincenzo Bottone, 20 anni; Antonio Sibillo, 7 anni; Enrico Ferraiuolo, 16 anni; Renato Ferraiuolo, 16 anni; Maurizio Overa, 3 anni e 4 mesi; Giuseppe De Tommaso, 21 anni e 4 mesi; Antonio Vicorito, 21 anni e 4 messi; Salvatore Marino, 21 anni e 6 mesi; Luigi Prisco, 21 anni e 4 mesi; Annunziata Falanga, 20 anni; Ciro Monacella, 21 anni e 4 mesi; Giovanni Raia, 4 anni e 6 mesi; Giovanni D’Alpino, 23 anni e 4 mesi; Salvatore Brancaccio, 21 anni e 4 mesi; Ciro Guglielmo Filangeri, 22 anni; Angelo Minichino, 21 anni e 4 mesi; Vincenzo D’Avino, 18 anni. La Corte di Cassazione ha però riservato anche alcuni importanti colpi di scena, annullando perché il fatto non sussiste le condanne in precedenza inflitte a Pasquale Giordano (9anni di reclusione, difeso dagli avvocati Leopoldo Perone e Antonio Rizzo), Vincenzo Marino (7 anni di reclusione) e Carolina Santoro (16 anni di reclusione difesa dall’avvocato Nello Sgambato).

La Suprema Corte ha invece disposto la celebrazione di un nuovo processo d’appello per Rosario Postiglione (reduce da una condanna a 19 anni e 6 mesi), Ciro Schinardi (16 anni), Pasquale Schinardi (16 anni) e Bruno Schinardi (16 anni). Decisive per l’operazione “Piazza Pulita” erano state le rivelazioni dell’ex boss di Forcella Luigi Giuliano, all’epoca da poco diventato collaboratore di giustizia. L’indagine passò in rassegna le attività dei clan operanti soprattutto nel centro antico di Napoli e dediti allo spaccio di droga, sopratutto cocaina e hashish. Dopo il pentimento di diversi esponenti di primo piano del clan Giuliano, le attività criminali nel territorio furono gestite dalla cosca capeggiata dai Mazzarella. Per quanto riguarda il clan Mazzarella gli inquirenti avevano accertato che l’organizzazione provvedeva al mantenimento dei familiari dei detenuti versando loro stipendi oscillanti tra i 900 e i 2.500 euro al mese. Alle persone che avevano ricevuto le “spettanze” era stato contestato - per la prima volta in un’inchiesta di camorra - il reato di ricettazione aggravata in quanto il denaro proveniva da attività illecite. Un’altra epoca. O forse no.

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