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Maresca candidato sindaco: «Il nostro progetto è civico»

Maresca candidato sindaco: «Il nostro progetto è civico»

«Mi piacerebbe portare Salvini a Napoli a rimangiarsi tutto quello che ha detto sui napoletani, a dire che questa è una città straordinaria e che vorrebbe investire su questa città, lui, il suo partito e tutto il Governo». Lo ha detto Catello Maresca, candidato a sindaco di Napoli, intervenuto a Radio Marte e interpellato sull'appoggio alla sua candidatura da parte della Lega, il cui leader Matteo Salvini è stato ieri tra i primi a commentare positivamente l'ufficializzazione della discesa in campo da parte del sostituto pg di Napoli, da ieri in aspettativa.

«Io continuo la mia operazione di ascolto - ha spiegato Maresca - con le forze sane, le associazioni e anche con i partiti, sarei ipocrita a dire che questo non avverrà, con tutti i partiti che vorranno mettersi al tavolo con il gruppo di Maresca per ragionare nell'interesse della città. Non vorrei poi fare razzismo al contrario, a me piace ragionare sulla sostanza e sui programmi che di qui a poco saranno chiarissimi, perché lavoriamo già da un po' di tempo con esperti e con la grande squadra che si sta formando. Abbiamo visto quanti danni può fare l'isolamento istituzionale, credo che il sindaco di Napoli debba dialogare con tutti con un dialogo su basi solide, ben definite. Se nella progettualità del Governo rientra Napoli viva Dio, dovremmo esserne contenti tutti».

I CONTI DEL COMUNE. «I conti del Comune? Stiamo studiando il problema da mesi e la conclusione a cui siamo arrivati è che il problema del Comune di Napoli è trovare delle modalità che stabiliscano un equilibrio finanziario del bilancio». «Il problema di Napoli - ha spiegato Maresca - non è solo il debito enorme che si è accumulato, ma prima di tutto il fatto che accumuliamo un deficit strutturale ogni anno di 270-300 milioni».

«Avremmo bisogno di 1,5 miliardi e riusciamo a incassare solo 1,2-1,3 miliardi. Dobbiamo invertire questa tendenza - ha affermato Maresca - agendo sulla spesa corrente, sulla capacità di riscossione, sul patrimonio, sulla possibilità di riequilibrare questo squilibrio. Credo poco alla graziosa concessione del Governo o del Parlamento, non credo che ci azzerino dall'oggi al domani tutto il debito spalmandolo in 30 o 40 anni. Io mi preoccupo più di riequilibrare, se cominciamo a non perdere e ad andare in attivo possiamo pensare anche ai servizi».

«E non vorrei - ha concluso Maresca - che questo aiuto del Governo contenesse poi una sorta di bluff, cioè che ci danno i soldi e poi se li riprendono l'anno prossimo sui trasferimenti al Comune, per cui aumenta ancora di più il deficit. Cominciamo ad aspirare a essere un Comune che se la cava da solo». 

PROGETTO CIVICO. «Con chi sto? Io sto con Catello Matresca. È giusto che lo si chieda, ma dev'essere chiaro che il nostro è un progetto civico, che poi è continuazione dell'impegno che ci ha caratterizzato. L'offerta che ci apprestiamo a dare alla cittadinanza è trasparente, si può verificare facilmente chi siamo, da dove veniamo, quello che abbiamo fatto e come lo abbiamo fatto, e credo che questo debba essere detto subito».

«Dobbiamo ripartire dalla normalità - ha aggiunto Maresca - ci sono un sacco di persone rassegnate e mi fa molto male che i napoletani si possano rassegnare a una realtà che non corrisponde alla nostra natura, alla nostra bellezza. Io recupererei prima di tutto la normalità, fatta di decoro, di panchine, di cestini che raccolgono l'immondizia, di pulizia, di strade che funzionano. Per far questo bisogna mettere a posto i conti e bisogna anche riequilibrare le risorse umane della macchina amministrativa. Bisogna ripartire dal rispetto, parola bellissima che vorrei declinare in tanti modi, partendo dal rispetto delle regole: dobbiamo fissare una base comune di rispetto delle regole da cui ripartire», ha concluso.

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