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Ancora altri 28 appartamenti sequestrati

Ancora altri 28 appartamenti sequestrati

POMIGLIANO Indagato l’amministratore della ditta che ha eseguito i lavori, nei guai anche tre progettisti delle opere in corso. Sigilli apposti complessivamente a 300 costruzioni dalla polizia municipale. 

POMIGLIANO. Una ennesima colata di cemento sul territorio balza all’occhio attento del Tribunale di Nola, indagato l’amministratore della ditta che ha eseguito i lavori, mentre tre progettisti delle opere edilizie in corso di esecuzione risultano coindagati. Gli agenti del Comando di polizia municipale di Pomigliano, guidati dal Colonnello Luigi Maiello, in esecuzione dell’ordinanza di convalida emessa dal gip del tribunale di Nola, hanno eseguito e notificato il sequestro di un cantiere edile, in via Abate Felice Toscano, per la realizzazione di 28 appartamenti e diversi box. Stando ad una nota dei caschi bianchi di Pomigliano viene contestato che il cantiere sarebbe sorto in violazione delle norme dettate dalla legge regionale “Piano Casa”, dando il via ad un aumento delle volumetrie edificabili e ad altre irregolarità. Salgono dunque a 300 gli appartamenti finora sequestrati sul territorio per un valore commerciale di oltre 75 milioni di euro e sembrerebbe che la ditta titolare dell’ultimo cantiere sequestrato risulti già aggravata da sottoposta interdittiva antimafia emanata dalla Prefettura di Napoli. All’esito di un sopralluogo al cantiere, effettuato ad inizio maggio, è stato accertato che erano in corso di realizzazione lavori di demolizione e ricostruzione per realizzare 28 appartamenti con box al piano interrato: contestata la violazione del limite di densità fondiaria, della distanza dai confini e del parametro edilizio del numero massimo di piani. È stato rilevato, si legge nell’ordinanza, che dai controlli eseguiti dalla polizia giudiziaria operante, i lavori edilizi avevano ad oggetto aree e manufatti che non sarebbero potuti rientrare nel “Piano Casa”. È stata dunque accolta la richiesta di convalida, avanzata dal pubblico ministero, del sequestro eseguito in via d’urgenza dalla polizia giudiziaria e di emissione del decreto di sequestro preventivo dell’area di cantiere e degli immobili in corso di costruzione di proprietà di una società che (stando alla polizia municipale di Pomigliano), risulterebbe già aggravata da sottoposta interdittiva antimafia. Amministratore e legale rappresentante dell’impresa esecutrice dei lavori sarebbe un parente di un noto pregiudicato. Il clima che si respira a Pomigliano non è certamente dei migliori, nei giorni scorsi sono stati affissi dei manifesti in città firmati da una associazione che prende il nome di Acep (Associazione costruttori edili di Pomigliano d’Arco). Stando alla ricostruzione di questa associazione «l’attenzione mediatica rivolta a cantieri in corso manifesterebbe segni di distorsione della realtà parlando di “scandalo di Pomigliano” e insinuando chissà quali interessi “criminali” alla base degli investimenti milionari». Nel manifesto firmato dai soci di Acep è scritto che «sulle pagine dei giornali si danno per certo condanne e si giunge al delirio di prospettare la demolizione di immobili la cui legittimità è ancora sottoposta al vaglio dei giudici». Infatti la stampa fa cronaca e denuncia.

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