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Irreperibile dopo la condanna, stanato il narcos Luigi Prisco

Irreperibile dopo la condanna, stanato il narcos Luigi Prisco

I vicoli del “Buvero” sotto assedio, fuga finita per il 66enne

NAPOLI. Operazione Piazza Pulita, dopo la recente stangata della Corte di Cassazione scatta la cattura di un altro narcos di punta della vecchia mala di Forcella. Giovedì sera i Falchi della Squadra Mobile, durante il servizio di controllo del territorio, transitando in via Pisacane hanno notato una persona camminare con atteggiamento circospetto. I poliziotti l’hanno raggiunta e fermata identificandola per Luigi Prisco, 66enne napoletano con precedenti di polizia, accertando che era destinatario di un ordine di esecuzione per la carcerazione emesso il 26 maggio scorso dalla Procura Generale della Repubblica presso la Corte d’Appello di Napoli - Ufficio Esecuzioni Penali - poiché condannato alla pena di 18 anni e 6 mesi di reclusione per associazione per delinquere finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti, reato commesso nel 2000. Pochi giorni prima era stato il turno di altro volto noto. Sapeva che la condanna definitiva per droga stava per piovergli addosso e si è concesso una piccola vacanza estiva: alcuni giorni a Ischia. Così Ciro De Tommaso, 69enne di Forcella padre del capo ultrà Gennaro detto “Genni ’a carogna”, passato poi tra le fila dei collaboratori di giustizia, ha trovato allo sbarco la polizia ad aspettarlo a calata Porta di Massa. Appena è sceso dal traghetto un funzionario di Vicaria-Mercato, insieme ad altri poliziotti, si è avvicinato comunicandogli che doveva seguirli al commissariato. Il pregiudicato non ha battuto ciglio. Venerdì scorso Ciro De Tommaso era di nuovo in carcere dopo un lungo periodo di libertà. La sentenza a 18 anni e 6 mesi è passata in giudicato e mercoledì la Procura generale della Repubblica presso la corte di appello di Napoli (Ufficio esecuzioni penali) ha emesso nei suoi confronti un ordine di carcerazione scaturito dalla condanna non più appellabile per associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti aggravata dal metodo mafioso. Ciro De Tommaso è un personaggio noto begli ambienti malavitosi di Forcella, ma lo è diventato ancora di più quando il figlio Gennaro capeggiò la contestazione all’Olimpico di Roma in seguito all’omicidio di Ciro Esposito. “Genni ’a carogna”, storico capoultras, anni dopo fu arrestato per un traffico di stupefacenti con l’Olanda e in seguito si è pentito suscitando le ire del padre. Quest’ultimo si dissociò per primo con una dichiarazione pubblica e poi lo fecero gli altri parenti. «Quello non sa niente, dice tutte balle». Si espresse così Ciro De Tommaso commentando la collaborazione con la giustizia del figlio Gennaro. «Lui si interessava solo della droga, non sa niente di camorra”. Non lo chiamò per nome, ma “quello” e lui” proprio per rendere ancora più chiara la dissociazione. Il pentimento del capo ultras, diventato famoso nel mondo per la trattativa con Hamsik all’Olimpico di Roma durante la finale di coppa Italia, fu un fulmine a ciel sereno. “Genni ’a carogna” era stato arrestato per traffico internazionale di droga e si trovava in carcere quando decise di passare dalla parte dello Stato. Una notizia clamorosa che provocò reazioni dure negli ambienti del tifo organizzato e violento. Su un muro dello stadio di Roma comparve la scritta: “Genni, carogna, chiudi quella bocca di fogna”. Anche Ciro De Tommaso è salito più di una volta alla ribalta della cronaca. A Forcella gestiva un piccolo bar e un anno prima che si pentisse il figlio gli spararono alle gambe ferendolo in maniera seria.

Nella foto controlli della polizia nella zona di Forcella; nel riquadro Ciro De Tommaso, arrestato pochi giorni fa mentre tornava da Ischia

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