Cerca

Vaccino AstraZeneca, la 18enne operata per trombosi resta grave. L'immunologa: «Le giovani rischiano»

Vaccino AstraZeneca, la 18enne operata per trombosi resta grave. L'immunologa: «Le giovani rischiano»

Sono stabili ma gravi le condizioni della 18enne con diagnosi di trombosi cerebrale del seno cavernoso ricoverata all’Ospedale Policlinico San Martino di Genova.

La ragazza il 25 maggio aveva partecipato all’open day per la vaccinazione anti Covid con AstraZeneca.

Ieri si era stata sottoposta a un intervento di neuroradiologia interventistica per rimuovere meccanicamente il trombo e successivamente era intervenuta l’equipe neurochirurgica per un intervento volto a detendere la pressione intracranica derivante dall’emorragia. L’ospedale aveva anche comunicato di aver attivato la procedura di segnalazione all’Aifa ai fini della farmacovigilanza, nella quale sono stati indicati anche i farmaci assunti dopo la vaccinazione.

 

Si vaccina con AstraZeneca, ragazza di 18 anni è grave

Il 25 maggio scorso era stata vaccinata volontariamente con Astrazaneca in occasione degli open day lanciati in Liguria per gli over 18.

 

La comunicazione della regione

La comunicazione è arrivata da Alisa e Regione Liguria che hanno dichiarato che «la giovane è stata vaccinata volontariamente il 25 maggio 2021 nella Asl di residenza con vaccino AstraZeneca dopo anamnesi vaccinale negativa.

Il 3 giugno si è recata in Pronto soccorso con mal di testa e fotofobia. È stata sottoposta ad esami: tac cerebrale ed esame neurologico, entrambi negativi» si legge nel comunicato.

La giovane è stata poi «dimessa con raccomandazione di ripetere gli esami ematici dopo 15 giorni». 

 Al momento non ci sono elementi certi che possano mettere in relazione il malore con la vaccinazione.

 

AstraZeneca, donne giovani e trombosi: cosa dice l'esperta

L'immunologa Azzari commenta il caso della 18enne di Genova: "Escludere giovani donne da vaccini a vettore virale"

AstraZeneca, le ultime news dall'Italia sul vaccino, le donne giovani e il rischio rarissimo di trombosi.

"Escludere le donne giovani dalla somministrazione di vaccini a vettore virale, non solo dalla prima ma anche dalla seconda dose, con indicazioni ancora più chiare".

E' l'appello all'Ema di Chiara Azzari, immunologa e docente di Pediatria all'università di Firenze, commentando il caso della 18 ricoverata al Policlinico San Martino di Genova operata per una trombosi e che aveva fatto il vaccino AstraZeneca.

"L'Ema - ha ricordato Azzari all'Adnkronos Salute - ha indicato che sono possibili, in casi davvero rarissimi, forme specifiche di trombosi.

 

«Escludere giovani donne da vaccini a vettore virale»

Tuttavia ha anche indicato che c'è una popolazione in cui questi eventi sono più frequenti, ovvero le donne giovani.

Tanto è vero che anche in Italia la vaccinazione con AstraZeneca alle giovani non viene più iniziata.

Ci restano le persone che hanno già fatto la prima dose e devono fare la seconda.

Su questo abbiamo però già dati scientifici secondo i quali è possibile l'intercambiabilità dei vaccini fra quelli attualmente disponibili".

"Credo che l'Ema dovrebbe dare un'indicazione ancora più chiara - rimarca - dicendo che non solo non si fanno le vaccinazioni a vettore virale alle donne giovani, dato il maggiore rischio, ma non si fa nemmeno la seconda dose, offrendo un vaccino diverso. E' un cosa che nessun singolo medico può dire, ma l'Ema lo può dire".

 

Trombosi dopo vaccino, Bassetti: "Per 18enne non si scateni psicosi"

Il caso della ragazza 18enne, vaccinata da pochi giorni con AstraZeneca, e operata ieri al Policlinico San Martino di Genova per una trombosi, "non deve scatenare la psicosi".

Lo afferma all'Adnkronos Salute, Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie infettive dell'ospedale San Martino di Genova.

"E' stato giusto segnalare il caso rapidamente agli enti competenti per la farmacovigilanza ma le trombosi possono essere causate anche dalla somministrazione contemporanea di altri farmaci - prosegue Bassetti - ora io il caso della ragazza non lo conosco a fondo anche se è gestito qui nell'ospedale dove lavoro, ma potrebbero esserci altri farmaci coinvolti. Quando ci si vaccina contro il Covid, il medico deve essere informato se si assumono terapie specifiche".

 

Il parere dell'infettivologo

L'infettivologo ricorda come "la pillola anticoncezionale ha avuto 200 eventi trombotici ogni milione di donne vaccinate e non mi pare che nessuna donna ha pensato di rinunciarci - osserva - il trattamento con l'eparima ha fatto registrare 5mila eventi trombotici su 1 milioni di dosi di eparina somministrate. Il vaccino anti-Covid a vettore virale come quello AstraZeneca o J&J ha fatto registrate 6 casi per milione di vaccinati".

"Ora andrà capito cosa ha scatenato le trombosi dei seni cavernosi sono sempre molto gravi - conclude Bassetti - ma serve un'indagine accurata anche per stabilire la presenza di malformazioni, se il vaccino anti-Covid ha amplificato una risposta che però si sarebbe verificata lo stesso e il vaccino non c'entra nulla. Sarà la farmacovigilanza a dirci se questo è un evento correlato con il vaccino AstraZeneca".

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Il Roma

Caratteri rimanenti: 400

Logo Federazione Italiana Liberi Editori