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07 Giugno 2021 - 17:16
Tre condanne per omicidio volontario per gli imputati nel processo sulla morte di Pasquale Apicella, agente della Polizia di Stato morto il 27 aprile 2020 mentre tentava di bloccare la fuga di tre ladri dopo una tentata rapina a uno sportello Atm in via Abate Minichini, a Napoli.
La terza sezione della Corte di Assise di Napoli ha condannato il 40enne Fabricio Hadzovic, che era alla guida dell'auto che si è scontrata contro la "pantera" a bordo della quale si trovava Apicella, alla pena di 26 anni di reclusione, e gli altri due uomini a bordo dell'auto, il 27enne Admir Hadzovic e il 39enne Igor Adzovic, alla pena di 18 anni di reclusione. Il quarto componente della banda, il 23enne Renato Adzovic, che aveva preso parte al tentato furto ma non all'omicidio, è stato già condannato con rito abbreviato a 6 anni di reclusione. La richiesta del pm era di tre ergastoli.
I giudici della terza sezione della Corte di Assise di Napoli hanno condannato i tre imputati al risarcimento del danno in favore della famiglia del poliziotto, a partire da Giuliana Ghidotti, la moglie che si è costituita parte civile nel processo e che di recente è entrata nella Polizia dopo aver seguito un corso riservato ai familiari delle vittime del dovere, della Fondazione Polis e dell'associazione Vittime del Dovere. Gli imputati sono condannati inoltre al pagamento delle spese processuali sostenute dalle parti civili.
IL LEGALE. «C'è grande soddisfazione per questa sentenza in quanto è stata riconosciuta l'ipotesi formulata dalla pubblica accusa, cioè l'omicidio volontario, ed è stata resa giustizia soprattutto a Lino Apicella, morto da eroe e che si è sacrificato per assicurare i delinquenti alla giustizia». Così Gennaro Razzino, avvocato della moglie di Pasquale Apicella, commenta all'Adnkronos la sentenza di condanna. Con il riconoscimento dell'omicidio volontario, sottolinea l'avvocato Razzino, «è stato riconosciuto che gli imputati hanno voluto deliberatamente uccidere Lino Apicella. Oggi è stata resa giustizia soprattutto a lui, morto da eroe, sacrificatosi per noi tutti».
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