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08 Giugno 2021 - 18:36
Edoardo muore a 2 anni stroncato da una leucemia: «Diagnosticata una semplice mononucleosi»
Lutto, dolore e tanto sgomento a Gagliano del Capo. Un bimbo di appena due anni e pochi mesi è deceduto nella giornata di sabato 5 giugno stroncato da una leucemia fulminante.
Si chiamava Edoardo e i suoi genitori, papà Sandro e mamma Valentina, gestori di un agriturismo, si sono chiusi nel silenzio.
L’intera comunità si è stretta attorno a loro. Lo ha fatto il sindaco Gianfranco Melcarne che, a nome della comunità che ha l’onore di rappresentare, manda un messaggio ai genitori del piccolo:
“Vi siamo vicini in questo momento così difficile. L’amministrazione farà qualsiasi cosa per cercare di lenire una ferita così grande.
Muore per leucemia fulminante: diagnosi sbagliata
Da qualche settimana Edoardo non si sentiva bene: febbre e debolezza. La diagnosi: mononucleosi.
E subito le cure con una terapia d’urto. Venerdì 4 giugno, le sue condizioni di salute si aggravano improvvisamente.
Ricoverato d’urgenza presso l’Ospedale Pediatrico Giovanni Paolo XXIII di Bari Edoardo lotta poco meno di 48 ore prima di arrendersi ad una grave forma di leucemia che, nel frattempo, aveva compromesso definitivamente la sua salute.
Eppure i genitori erano convinti che il figlioletto si sarebbe potuto riprendere in breve. Da circa venti giorni il figlioletto accusava uno stato febbrile che sale e scende.
Il pediatra non perde tempo e dispone una serie di accertamenti. La diagnosi: mononucleosi.
Edoardo inizia la terapia. “I genitori confidavano di risolvere il problema in qualche settimana – racconta un’amica di famiglia – si sono prodigati ogni giorno senza lasciare un attimo il figlioletto.
Anche il pediatra e i medici – continua – hanno fatto il possibile”.
Venerdì 4 giugno le condizioni di salute si aggravano
E su consiglio del pediatra Edoardo viene ricoverato d’urgenza presso l’Ospedale Pediatrico Giovanni Paolo XXIII di Bari. Il piccolo aveva contratto nel frattempo una grave forma di leucemia.
Le sue condizioni sono disperate. I medici tentano di strapparlo alla morte sottoponendolo ad un primo ciclo di chemioterapia ma sabato 5 giugno il suo cuore si ferma per sempre.
“Non si può parlare di un caso di malasanità – puntualizza sempre l’amica di famiglia – il piccolo è stato seguito e monitorato dall’inizio alla fine in maniera scrupolosa e molto attenta da tutti i medici che lo hanno tenuto in cura”.
I genitori, infatti, per il momento non hanno chiesto l’intervento della Magistratura. Il dolore è troppo grande per cercare, in questo momento, dei responsabili.
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