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Vaccino AstraZeneca, 34enne ricoverata per trombosi: «Era stata vaccinata il 27 maggio»

Vaccino AstraZeneca, 34enne ricoverata per trombosi: «Era stata vaccinata il 27 maggio»

Una donna di 34 anni vaccinata lo scorso 27 maggio con la prima dose di Astrazeneca è ricoverata presso l'Ospedale Policlinico San Martino di Genova.

"La paziente 34enne savonese ricoverata ieri sera dopo essersi sentita male sul posto di lavoro è stata sottoposta nel corso della notte a fibrinolisi di alcuni trombi presenti nella parte venosa del circolo epatico con buoni risultati.

 

Era stata vaccinata il 27 maggio

Attualmente la paziente è ricoverata in terapia intensiva in respiro spontaneo", comunica la direzione dell'ospedale Policlinico San Martino di Genova.

La giovane era stata vaccinata il 27 maggio - come riferito dalla Regione Liguria - con l'anti-Covid AstraZeneca.

La paziente, si legge nella nota, "è in terapia anticoagulante e verrà sottoposta a precauzionali indagini angiografiche del circolo cerebrale.

Permanendo la situazione di basso livello ematico di piastrine nel sangue, la paziente necessita di monitoraggio presso la terapia intensiva".

 

AstraZeneca ai giovani, Crisanti: "Usiamo altro vaccino se c'è"

AstraZeneca "è un vaccino sicuro ed efficace. In alcuni casi, però, c'è un'associazione rarissima con una complicanza", le trombosi rare.

Sulla fascia di età dell'utilizzo di questo vaccino "sono state date indicazioni, ma c'è un problema di coerenza rispetto a queste indicazioni.

Se c'è un'alternativa" ad AstraZeneca nei giovani, "va usata quest'alternativa".

Lo afferma il virologo Andrea Crisanti, ospite a 'L'aria che tira' su La7, commentando i dubbi crescenti sulla somministrazione del vaccino AstraZeneca ai 18-20enni durante gli Open Day nelle varie regioni.

Ricordando che "c'è un processo che avviene naturalmente per ogni vaccino, che viene autorizzato con determinate indicazioni.

Via via che si accumulano i dati, il perimetro delle indicazioni cambia.

Questo sta accadendo con AstraZeneca - sottolinea il direttore del Dipartimento di medicina molecolare dell'università di Padova -

C'è bisogno di chiarezza, che può arrivare dai dati e dalla trasparenza, dalla condivisione dei dati con la comunità scientifica".

"Sui vaccini bisogna avere una comunicazione semplice, trasparente e non contraddittoria. Io ho sempre detto che i vaccini sono sicuri ed efficaci, sin dall’inizio andava detto che le indicazioni sarebbero cambiate con l’arrivo di nuove informazioni. Il problema è stato l’informazione sbagliata all’inizio, è stato commesso un errore. Io ho detto che erano necessari i dati e bisognava essere trasparenti: ora paghiamo le conseguenze di questa comunicazione del cavolo...", conclide.

 

AstraZeneca e giovani: bugiardino, seconda dose, effetti collaterali

Vaccino AstraZeneca ai giovani in Italia? "E' necessaria una riflessione" considerati gli effetti collaterali e il mutato quadro epidemico.

Le parole del professor Franco Locatelli, coordinatore del Cts, potrebbero aprire una nuova pagina nel 'bugiardino' del vaccino, tornato sotto i riflettori dopo un caso di trombosi che si è verificato in una ragazza di 18 anni che, in precedenza, aveva ricevuto la prima dose del farmaco. In Italia, come è noto, il vaccino AstraZeneca è raccomandato per i soggetti over 60: nelle ultime settimane, i sempre più frequenti 'open day' hanno avvicinato fasce più giovani al vaccino.

Chi ha ricevuto la prima dose di AstraZeneca è destinato a ricevere la seconda dose del medesimo farmaco. Ma cosa dice il bugiardino? Quali sono gli effetti collaterali?

Il foglio illustrativo è stato aggiornato dopo i casi di trombosi rare avvenuti in Europa. Nel foglio presente sul sito Aifa (qui il Pfd), che come limite d'età minimo per la somministrazione segnala i 18 anni, al paragrafo 'Disturbi del sangue' si legge: "Coaguli di sangue molto rari, spesso in siti insoliti (ad es. cervello, intestino, fegato, milza), in associazione a bassi livelli di piastrine nel sangue, in alcuni casi accompagnati da sanguinamento, sono stati osservati dopo la vaccinazione con Vaxzevria. Questa condizione includeva casi gravi con coaguli di sangue in siti diversi o insoliti come pure coagulazione o sanguinamento eccessivi in tutto il corpo.

La maggior parte di questi casi si è verificata nei primi quattordici giorni successivi alla vaccinazione e si è verificata principalmente in donne sotto i 60 anni di età. In alcuni casi questa condizione ha provocato morte".

Nel paragrafo dedicato ai 'Possibili effetti indesiderati' si legge ancora: "Come tutti i medicinali, questo vaccino può causare effetti indesiderati sebbene non tutte le persone li manifestino.

Se nota la comparsa di qualsiasi effetto indesiderato non menzionato in questo foglio illustrativo, informi il medico, il farmacista o l'infermiere. Richieda assistenza medica urgente se si manifestano sintomi di grave reazione allergica. Tali reazioni possono includere una combinazione di uno qualsiasi dei seguenti sintomi:

- sensazione di svenimento o stordimento

- cambiamenti nel battito cardiaco

- fiato corto

- respiro sibilante

- gonfiore delle labbra, del viso o della gola

- orticaria o eruzione cutanea

- nausea o vomito

- mal di stomaco.

Con Vaxzevria possono verificarsi i seguenti effetti indesiderati:

Molto comuni (possono interessare più di 1 persona su 10)

- dolorabilità, dolore, calore, prurito o lividi nel punto in cui viene praticata l'iniezione

- sensazione di stanchezza (affaticamento) o sensazione di malessere generale

- brividi o sensazione di febbre

- mal di testa

- sensazione di malessere (nausea)

- dolore alle articolazioni o dolore muscolare

Comuni (possono interessare fino a 1 persona su 10)

- gonfiore o arrossamento nel punto in cui viene praticata l'iniezione

- febbre (>38 °C)

- malessere (vomito) o diarrea

- bassi livelli di piastrine nel sangue

Non comuni (possono interessare fino a 1 persona su 100)

- sonnolenza o sensazione di vertigini

- diminuzione dell'appetito

- ingrossamento dei linfonodi

- sudorazione eccessiva, prurito o eruzione cutanea

Molto rari (possono interessare fino a 1 persona su 10.000)

- coaguli di sangue spesso in siti insoliti (ad es. cervello, intestino, fegato, milza), associati a bassi livelli di piastrine nel sangue".

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