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15 Giugno 2021 - 08:25
Bimbo di 10 anni muore annegato per salvare la sorellina: «Era in gita per il fine settimana»
Un bimbo di soli 10 anni è morto annegato nel Big Sioux River, in South Dakota, per salvare la sorellina che era caduta nel fiume.
Secondo quanto riportato dai media Usa il bimbo, Ricky Lee Sneve, stava facendo una gita per il fine settimana quando due dei suoi fratelli sono finiti in acqua.
Come ha raccontato la madre, Nicole Eufers, il padre è saltato dentro e Ricky lo ha seguito per salvare sua sorella Chevelle, dicendo che il figlio ha insegnato loro ad "amare e apprezzare la vita".
Muore annegato per salvare la sorellina
Il bimbo è riuscito a spingere la piccola a riva, ma poi è stato spazzato via. Il suo corpo - ha confermato l'ufficio dello sceriffo della contea di Linconln. - è stato recuperato ore dopo da una squadra di sommozzatori.
Chad Sneve, il padre di Ricky, ha detto che suo figlio, il maggiore di quattro fratelli, era una persona che faceva qualsiasi cosa per chiunque: "Era generoso, gentile e speciale, più di quanto io possa riuscire a spiegare".
Lascia il figlio di 11 mesi per uscire con gli amici: morto di fame
Lasciato solo, nella sua culla, per ben quattro giorni senza nessuno in grado di accudirlo, di dargli da mangiare o da bere. E così un bimbo di appena 11 mesi è deceduto: morto di fame e stenti. La madre – riferisce Il Giornale – è una venticinquenne: Olga Bazarova. La tragedia si è consumata in Russia, nella Siberia occidentale per la precisione.
La ragazza era andata a festeggiare e a bere con gli amici. In base a quanto accertato dai magistrati, la Bazarova sarebbe andata a trascorrere con i suoi amici quattro giorni di festeggiamenti e di consumo di alcol. Il bambino è rimasto, per tutto quel tempo, senza mangiare né bere, esclusivamente in compagnia della sorellina di tre anni.
Quest’ultima è riuscita a sopravvivere praticamente per miracolo in quanto anch’ella troppo piccola per provvedere a sfamarsi da sola. Il padre dei due minori era ed è tutt’ora in carcere.
Bimbo di 11 mesi morto di fame
Il figlio più grande della Bazarova – un bimbo di 7 anni avuto da una precedente relazione della donna -era stato affidato da lei, prima di andare a divertirsi, alle cure di una conoscente.
A scoprire il bambino di 11 mesi morto nella culla e la bimba agonizzante è stata la loro nonna. L’anziana aveva deciso di recarsi presso la casa di Olga in quanto preoccupata per il fatto che quest’ultima non rispondesse al cellulare.
Trovato il bimbo senza vita e la sorellina in gravi condizioni, la nonna ha allertato subito l’ambulanza. I medici sono riusciti a salvare la bambina che è stata ricoverata d’urgenza in terapia intensiva per grave malnutrizione. Per il bambino, invece, non c’è stato nulla da fare: deceduto per fame e disidratazione.
La Bazarova è finita sotto processo per assassinio di minore e ha subito ammesso la propria colpa ma ha cercato di alleggerire la propria posizione processuale affermando che non poteva prevedere che il bambino sarebbe morto.
Alla fine del processo, la venticinquenne è stata condannata a 14 anni di carcere e privata dei suoi diritti genitoriali sul figlio maggiore e sulla bambina sopravvissuta.
Per il momento, tali minorenni sono stati affidati a un orfanotrofio. Un caso simile – riferiva Il Messaggero – era già accaduto a febbraio, sempre in Russia.
Anche in quella situazione una mamma di 21 anni aveva lasciato la bambina di 3 anni a casa da sola per un’intera settimana per uscire a divertirsi con un’amica.
La donna aveva chiuso i rubinetti dell’acqua e aveva lasciato pochissimo cibo alla figlia che è, inevitabilmente, morta di fame.
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