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Spaccio di hashish no stop, azzerata la gang di pusher

Spaccio di hashish no stop, azzerata la gang di pusher

A capo del nuovo gruppo Luciano Del Prete e Angela Casaburi

NAPOLI. Spaccio no stop a pochi passi dalla villa comune di Cardito, dopo mesi di appostamenti e registrazioni video scatta la retata e quattro specialisti dello smercio di hashish finiscono nei guai. Il gip del tribunale di Napoli Nord ha disposto il divieto di dimora per Luciano Del Prete, 28enne di Acerra; Angela Casaburi, 40enne di Napoli; Massimo Casaburi, 30enne di Napoli; e Antonietta Abbazia, 38enne di Acerra. Iscritto invece nel registro degli indagati ma senza misure restrittive a carico Gerardo Marino, 65enne di Cardito. I cinque avrebbero fatto tutti parte della stessa gang. L’indagine è stata condotta dai carabinieri ed è partita grazie alle indicazioni fornite da un’accurata fonte confidenziale.

Ottenuti i primi parziali riscontri, i militari dell’Arma, su autorizzazione della Procura di Napoli Nord, hanno quindi installato nei pressi del civico 7 di via Kennedy, nel comune di Cardito, due telecamere di videosorveglianza. Le registrazioni hanno così consentito di ricostruire l’incessante smercio di stupefacenti al dettaglio che sarebbe andato avanti dalla primavera del 2019 fino all’inverno del 2020. L’inchiesta è stata poi blindata grazie anche alle testimonianze rese da alcuni consumatori, che, fermati pochi istanti dopo aver comprato la droga, non avevano potuto far altro che ammettere le proprie responsabilità e indicare l’abitazione nella quale erano andati a fare la spesa. Le forze dell’ordine hanno così potuto accertare le responsabilità dei cinque indagati, tutti riteniti a vario titolo coinvolti nel business criminale e pertanto accusati di spaccio. Del Prete, Massimo Casaburi e Abbazia, in particolare, erano già noti proprio per reati specifici. L’inchiesta ha fornito alcuni interessanti spunti. Se è vero infatti che ormai da qualche anno, sia a Napoli che nei comuni dell’hinterland, ha preso sempre più piede lo spaccio a domicilio, così da ridurre le possibilità di controlli e arresti, nel caso dell’ultima operazione è invece emerso un trend che sembrava superato: quello della piazza di spaccio “fisica”.

I clienti dei cinque pusher venivano infatti accolti nell’androne della palazzina di via Kennedy: quelli abituali erano autorizzati a raggiungere direttamente l’appartamento adibito a base di spaccio, quelli occasioni aspettavano in strada l’arrivo del pusher dopo aver consegnato denaro e “ordinazione”. All’interno dello stabile erano addirittura due le abitazioni usate dalla gang di spacciatori: una di proprietà di Angela Casaburi, un’altra affittata da Antonietta Abbazia. Durante una delle prime perquisizioni eseguite dagli uomini in divisa in uno dei due bunker vennero anche sorpresi Luciano Del Prete e Massimo Casaburi. Era il 18 novembre del 2019 e dal quel momento in poi le indagini hanno rapidamente preso piede. I cinque indagati, ferma restando la presunzione di innocenza fino a prova contraria, devono infatti rispondere di decine di episodi di spaccio: stando a quanto emerso dalle indagini, circostanza tra l’altro confermata anche dalle perquisizioni eseguite a carico dei clienti, la nuova gang era specializzata soprattutto nella vendita di droghe di tipo leggero, hashish in particolare. Il prolifico business non è comunque riuscito a fare molta strada. L’organizzazione è stata infatti disarticolata e per tutti gli indagati, a eccezione di Gerardo Marino, è scattata la misura cautelare del divieto di dimora nelle province di Napoli e Caserta. Accertamenti ancora in corso al fine di capire se anche altre persone abbiano fatto parte del losco affare.

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