Venti di guerra a Pianura, preso il pistolero del clan

NAPOLI. Corsa contro il tempo per provare a fermare i registi dell’ultima faida di Pianura. Dopo la tremenda sparatoria avvenuta martedì notte in via Evangelista Torricelli, gli uomini in divisa hanno letteralmente passato al setaccio tutte le zone calde del quartiere. Le cattive sorprese, neanche a dirlo, non si sono fatte attendere. Il riscontro più importante, oltre che più inquietante, è quello scaturito dalla perquisizione effettuata nell’appartamento di Rosario Iorio, 38 anni da compiere il prossimo luglio e vecchia conoscenza delle forze dell’ordine, trovato in possesso di una pistola semiautomatica pronta all’uso, oltre che di decine di munizioni. Il controllo è scattato giovedì pomeriggio e a entrare in azione sono stati gli esperti investigatori del commissariato Pianura (dirigente Arturo De Leone, ispettore superiore Ernesto Lepre), i quali, dopo un breve appostamento e dopo aver notato alcuni movimenti sospetti, hanno deciso di perquisire l’abitazione di Iorio, al civico 320 di via Torricelli. Ad aprire la porta alla polizia è stata quindi la madre del 37enne, la quale senza opporre alcuna resistenza ha consentito agli agenti di fare il proprio lavoro. Gli investigatori hanno così passato al setaccio l’intera abitazione, trovando, nascosta nella federa di un cuscino della camera da letto di Iorio, una pistola Beretta con matricola abrasa, una busta con 58 cartucce di vario calibro e un paio di guanti. Mentre l’operazione era ancora in corso Iorio ha fatto rientro a casa e, capito subito cosa fosse appena accaduto, non ha potuto far altro che lasciarsi ammanettare. Per lui, dopo le formalità di rito in commissariato, si sono infine spalancate le porte del carcere di Poggioreale. Iorio dovrà adesso rispondere di detenzione di munizionamento e di arma comune da sparo. Il suo è un volto più che noto agli archivi delle forze dell’ordine. È stato infatti arrestato nel 2013 nell’ambito di una delle tante indagini che hanno colpito l’allora temibile clan Pesce-Marfella. Da quel giorno di acqua sotto i ponti ne è passata parecchia e lo storico cartello di mala è oggi sostanzialmente polverizzato, o meglio è stato in parte assorbito dall’emergente gruppo Carillo. Quanto a Rosario Iorio, il suo posizionamento nell’attuale scacchiere criminale della zona è ancora al vaglio. Di certa - essendone lo zio - c’è però la sua parentela stretta con Emanuele Marsicano, giovane aspirante ras della zona che, stanMALANAPOLITrovate una semiautomatica col caricatore vuoto e quasi 60 munizioni Venti di guerra a Pianura, preso il pistolero del clan do ad alcuni accreditati rumors investigativi, sarebbe adesso alla guida del gruppo Esposito, costola dei più strutturati Calone, egemoni tra l’altro proprio nell’area di via Torricelli. Intanto l’arma sequestrata è stata già inviata ai tecnici della Scientifica per gli accertamenti di routine. Evidente l’obiettivo degli investigatori che stanno lavorando al caso: stabilire se quella Beretta sia stata o meno impiegata in recenti incursioni armate o ferimenti e, soprattutto, se sia stata una delle pistole impugnate poche notti fa per scatenare il panico in via Torricelli. Di certo c’è che il caricatore della 7,65 trovata nella disponibilità di Iorio era completamente vuoto. Sul punto, il diretto interessato non ha comunque fornito alcuna delucidazione. Poco male per gli investigatori del commissariato di zona, che anche nelle prossime notti continueranno a pattugliare il quartiere e le abitazioni sospette alla ricerca di elementi utili ad arginare l’ennesima faida tra paranze di pusher.

_ Nella foto la pistola, le munizioni e i guanti finiti sotto sequestro; nel riquadro l’arrestato Rosario Iorio