Cerca

Far West ai Quartieri Spagnoli: «Fate presto, stanno sparando»

Far West ai Quartieri Spagnoli: «Fate presto, stanno sparando»

La strada è ormai l’epicentro dello scontro tra i Mazzanti e i Verrano

NAPOLI. Ancora tensione, ancora segnalazione di colpi d’arma nella porzione di territorio dei Quartieri Spagnoli intorno a vico lungo San Matteo, dove mercoledì sono stati feriti per errore uno scultore-restauratore impegnato in lavori edili, Enrico De Maio, e un operaio, Vittorio Vaccaro. L’ultima “stesa” sarebbe avvenuta nel tratto della strada più vicino a largo Baracche mentre poche ore prima del duplice ferimento (si è saputo soltanto ieri) ci sarebbe stato un forte litigio tra alcuni uomini in strada culminato poi nell’esplosione di petardi. Prende sempre più piede quindi, lo scenario descritto dai più esperti investigatori anticamorra: la guerra tra i due gruppi di malavita della zona, i Nocerino-Verrano e i Mazzanti-Valentinelli.

Per il tentato omicidio di Enrico De Maio, 56enne scultore con un passato di artista famoso in città, e Vittorio Vaccaro stanno indagando i poliziotti della squadra mobile della questura (guidati dal dirigente Alfredo Fabbrocini), con i quali collaborano dal territorio i colleghi del commissariato Montecalvario. Investigatori esperti che nella notte successiva all’agguato fallito, mirato a un esponente del gruppo Mazzanti, hanno fermato, interrogato e sottoposto allo Stube 4 giovani ritenuti legati ai Nocerino-Verrano. Non c’erano però, indizi a loro carico e così all’alba sono tornati a casa. Nel frattempo il gruppo anticamorra con base al terzo piano del palazzone di via Medina sta vagliando le immagini di tutte le telecamere, private e pubbliche, posizionate nella parte dei Quartieri Spagnoli di interesse operativo. Il retroscena dell’agguato che stava per costare la vita ai due onesti lavoratori ha un duplice movente: i contrasti scoppiati da alcune settimane tra i due nuovi gruppi di malavita per il controllo degli affari illeciti nella zona di Sant’Anna di Palazzo e l’odio tra le famiglie Mazzanti, Valentinelli e Verrano.

Non va dimenticato che Francesco Verrano, giovane ras soprannominato “Checcolecco” e attualmente detenuto, è stato condannato per l’omicidio di Mario Mazzanti (figlio di Antonio), affrontato in strada. Il padre di “Checcolecco”, Gennaro, fu ammazzato da Francesco Valentinelli, anch’egli in carcere dopo una sentenza di condanna, recentemente diventata definitiva dopo ilverdetto della Cassazione. A completare il cerchio, nella ricostruzione degli inquirenti, c’è l’amicizia fin da piccoli tra Verrano junior e uno dei fermati (poi rilasciati), imparentato con i “Fraulella”. Chiarito il retroscena, i poliziotti della Mobile con il coordinamento della Dda hanno acquisito le immagini di alcune telecamere private e raccolto informazioni confidenziali e testimonianze dal luogo. Ne è venuta fuori una ricostruzione che esclude categoricamente l’ipotesi di un agguato a Enrico De Maio o a Vittorio Vaccaro. Purtroppo i due incensurati, che stavano ristrutturando l’immobile di un loro parente, si sono trovati a pochi metri dal parente dei Mazzanti preso di mira dai sicari e riuscito a dileguarsi nei vicoli rapidamente, seminando i due pistoleri. Questi ultimi, anch’essi in scooter, avevano le spalle coperte da un altro motorino con altrettanti complici, che però non avrebbero fatto fuoco.

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Il Roma

Caratteri rimanenti: 400

Logo Federazione Italiana Liberi Editori