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“Oggi non mangiano”, la frase choc dopo l’omicidio di “Tarantella"

“Oggi non mangiano”, la frase choc dopo l’omicidio di “Tarantella"

Il delitto di Vincenzo De Luca avvenne nella roccaforte della storica famiglia di malavita

NAPOLI. La Dda lo ha messo nero su bianco: è stato il clan Abbinante a uccidere Vincenzo De Luca detto “Tarantella”, il 12 febbraio scorso. Un’epurazione interna e l’ipotesi si regge su una seria di motivazioni: le intercettazioni ambientali su un’autovettura, il silenzio degli affiliati sull’omicidio, la strana frase riferita al capo “oggi non mangiano”. Per chiudere il cerchio inquirenti e investigatori devono acquisire altri indizi a carico dei “sospetti” (da ritenere innocenti fino a prova contraria) e risalire al movente, riconducibile presumibilmente a uno “sgarro” compiuto dalla vittima. Alla ricostruzione degli eventi della procura antimafia contribuiscono “altri elementi di interesse investigativo”.

Il primo: nessuno dei ras del clan Abbinante né affiliati di prim’ordine (sotto intercettazione) si è mai interrogato su chi abbia ucciso Vincenzo De Luca, il che troverebbe spiegazione nel fatto che tutti sapessero il motivo della sua eliminazione. Altrimenti, ragionano gli inquirenti, sarebbe inspiegabile il diverso comportamento rispetto a eventi simili, quando invece Raffaele Abbinante (nipote del boss Antonio detto “Coccio ’e pignata”) si era dato da fare per sapere tutto sull’omicidio di Alessandro Riso: “noi dobbiamo sapere! Stiano in mezzo alla strada”. Secondo punto su cui battono gli inquirenti: il comportamento tenuto sui social da Antonio Esposito (figlio di Giovanni ‘o morto”, storico luogotenente degli Abbinante).

Prima della morte di Vincenzo De Luca compariva nelle foto postate su Instagram insieme a quest’ultimo. Successivamente aprì un nuovo profilo su cui si9 mostrava in compagnia del cognato Salvatore Morriale senza alcun riferimento allo scomparso “Tarantella. La circostanza comunque, non prova nulla se non che l’intero clan sembrerebbe in differente a quanto successo a Scampia il 12 febbraio 2021. Un solo killer irruppe in un circolo ricreativo, in via Annamaria Cortese nella cosiddetta “33” di Scampia, e uccise un emergente di malavita legato agli Abbinante del Rione Monte Rosa: Vincenzo De Luca, 39enne di Scampia soprannominato “Tarantella” per il carattere irascibile e la facilità con cui litigava. La vittima si trovava nel club "Ultrà Napoli sezione Scampia Ciccio Turrini" quando comparve l’assassino. Quest’ultimo è sceso da uno scooter con alla guida il complice che lo attendeva con il motore acceso, entrò nel locale e dirigendosi verso il bersaglio designato sparò a ripetizione. C’erano diverse persone in quel momento, ma nessuno fu trovato dai carabinieri al loro arrivo tranne il gestore, il quale in quel momento era di spalle e si gettò a terra per ripararsi da eventuali colpi vaganti. Vincenzo De Luca era molto noto alle forze dell’ordine, aveva precedenti di polizia per droga ed era considerato uno tra i più quotati capipiazza del clan con base nel Rione Monte Rosa.

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