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26 Giugno 2021 - 16:51
«L'ordinanza di divieto di circolazione veicolare del sindaco di Napoli per i giorni 25, 26 e 27 giugno è solo una misura estemporanea». Così le associazioni Fiab Napoli Cicloverdi, Cleanap, Legambiente Parco Letterario Vesuvio, Wwf Napoli e Gentegreen, sull'ordinanza firmata dal sindaco Luigi de Magistris che, prendendo atto del ripetuto superamento dei limiti di pm10, ha disposto lo stop alla circolazione nelle giornate di ieri, venerdì 25 giugno, dalle 11 alle 17, oggi, sabato 26 e domani, domenica 27 giugno dalle 8.30 alle 18.30.
Secondo le associazioni ambientaliste «oggi per Napoli appare urgente ridisegnare lo spazio pubblico urbano a misura d'uomo e non a misura d'auto, anche incrementando il verde come principale soluzione nel breve e medio periodo ai cambiamenti climatici. Occorre cioè delineare una strategia più ampia per promuovere un modello di città 'verde', sostenibile e salutare ed è quindi ancora più inammissibile e anacronistico pensare che l'adozione di misure antismog adottate a posteriori possa essere uno strumento efficace per contenere il pm10. Queste misure sono determinate unicamente dall'assenza totale di politiche di mobilità e di specifici strumenti di settore».
Secondo le associazioni firmatarie della nota, «il Comune di Napoli ha puntualmente disatteso tale indispensabile programmazione, nonostante specifici vincoli di legge, e i risultati sono oggi evidenti nei termini di una città perennemente assediata dal traffico privato, con l'aria irrespirabile, nella quale diventa sempre più complicato muoversi a piedi, in bicicletta e con i mezzi pubblici a causa della permanente occupazione dello spazio pubblico da parte delle auto. Tutte le richieste avanzate nel tempo, soprattutto per gestire la mobilità delle persone in fase post Covid, dalle associazioni, si basano su azioni semplici che rese operative disincentivano l'uso delle auto promuovendo la mobilità attiva, soprattutto per le giovani generazioni. L'amministrazione, oltre a ignorare tali proposte, ha agito tenendo aperte le Ztl del centro h24 e non attuando nessun dispositivo atto a ridurre i flussi di traffico. Pare quasi superfluo citare, in contrapposizione, quanto sta avvenendo in molte città italiane e europee - concludono le associazioni ambientaliste - che hanno perseguito un'alternativa alla città autocentrica aumentando la qualità della vita nei centri urbani anche in fase post Covid».
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