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10 Febbraio 2017 - 15:51
I carabinieri avvisati dai sanitari dell'ospedale
LECCE. Una diciasettenne di Squinzano, in provincia di Lecce, ha prima partorito in casa, poi messo il feto in un sacchetto, nascondendolo in un armadio-ripostiglio della sua abitazione. Quindi è andata in ospedale a Copertino per farsi curare a causa di alcune emorragie e lesioni riportate durante il parto. Sul corpicino sarà eseguita l'autopsia come disposto dal pm della Procura della Repubblica di Lecce.
Sulla vicenda indagano i carabinieri avvisati dai sanitari dell'ospedale che hanno accertato che il parto era avvenuto poco prima, in ambiente domestico, senza garanzie e assistenza medica. La giovane, che ha comunque completato la 35esima settimana di gestazione, vive in un ambiente sociale, economico e familiare particolarmente degradato. L'autopsia dovrebbe contribuire a comprendere se il feto è nato vivo oppure se era già morto.
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