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04 Luglio 2021 - 11:38
"Mi oppongo alla violenza perché, quando sembra produrre il bene, è un bene temporaneo; mentre il male che fa è permanente". L'arcivescovo di Napoli Mimmo Battaglia cita Gandhi nell'apprendere dei gravi episodi di violenza verificatisi nella casa circondariale di Santa Maria Capua Vetere. "Le aggressioni commesse da alcuni agenti della polizia penitenziaria - scrive - non solo sono una violazione della nostra Costituzione - che attribuisce alla pena un carattere rieducativo e ai sistemi detentivi di essere fedeli principi di umanità - ma rappresentano anche un vero e proprio uragano che ha travolto in modo grave tre comunità a cui sento la necessità di far giungere la mia vicinanza: la comunità dei detenuti, traumatizzati e feriti dalla violenza ma anche danneggiati nel loro percorso educativo alla cui base non può che esservi la costruzione di un'autentica fiducia nei riguardi dello Stato e di coloro che lo rappresentano, fiducia gravemente minata da quanto accaduto". Il pensiero dell'arcivescovo va anche alla comunità della polizia penitenziaria, "composta per la grande maggioranza da uomini e donne onesti, che adempiono lealmente il proprio dovere, spesso in condizioni di lavoro difficili e poco curate dal punto di vista psicologico"; quindi alla "comunità delle famiglie degli agenti coinvolti, anch'essa travolta dalle pagine di cronaca e provata psicologicamente dal timore di ritorsioni e vendetta".
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