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Clemente: «Con Maresca chi ci chiamava colerosi e terroni»

Clemente: «Con Maresca chi ci chiamava colerosi e terroni»

«Si può provare per settimane a fare equilibrismo politico, tentando di presentarsi come candidato civico e contemporaneamente corteggiare i partiti, ma alla fine i nodi vengono al pettine ed è quello che è accaduto a Catello Maresca». Lo dichiara Alessandra Clemente, candidata sindaco di Napoli.

«Non si può tenere un piede in due staffe: dopo che la riunione romana di ieri dei partiti di centrodestra ha indicato Maresca come loro candidato a sindaco di Napoli, la favola del Maresca civico è finita». «I napoletani comunque - continua Clemente - ricordano bene cosa dicevano fino a pochi anni fa gli esponenti della coalizione di cui si fa rappresentante Maresca: colerosi, terroni, terremotati, sono solo gli epiteti più eleganti con cui siamo stati chiamati, non c'è bisogno di avere la memoria lunga. Il razzismo, la discriminazione, l'odio verso l'altro non avranno mai casa nella nostra Napoli», conclude Clemente.

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