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Furto con strappo di telefonini: raid a raffica, allarme al Vomero

Furto con strappo di telefonini: raid a raffica, allarme al Vomero

In azione una coppia di scippatori specializzati, nel mirino soprattutto donne

NAPOLI. Una giovane donna ferma in attesa del pullman, due giovani in sella a uno scooter con tanto di caschi, la mossa fulminea per strappare il cellulare dalla mano della vittima impegnata a parlare a telefono. Una scena che si è ripetuta più di una vola nelle ultime settimane al Vomero, dove l’allarme microcriminalità non è mai cessato e rischia di riacutizzarsi in previsione del clou dell’estate. Un periodo in cui, come sanno bene gli uomini e le donne delle forze dell’ordine, i malviventi sono a caccia di soldi per pagarsi le vacanze. La tecnica (o modus operandi come si usa in gergo giudiziario) utilizzata è sempre la stessa, per cui alcuni investigatori sospettano che agisca una coppia di scippatori specializzati.

Tra l’altro, e la circostanza non aiuta la giustizia, non sempre le vittime denunciano nella consapevolezza che difficilmente rivedranno il cellulare rapinato o rubato. Le voci comunque, sono insistenti e raccontano di aggressioni ripetute nelle ultime settimane in particolare ai danni di donne e persone di una certa età. Nel mirino finiscono sopratferma in attesa del pullman, due giovani in sella a uno scooter con tanto di caschi, la mossa fulminea per strappare il cellulare dalla mano della vittima impegnata a parlare a telefono. Una scena che si è ripetuta più di una vola nelle ultime settimane al Vomero, dove l’allarme microcriminalità non è mai cessato e rischia di riacutizzarsi in previsione del clou dell’estate. Un periodo in cui, come sanno bene gli uomini e le donne delle forze dell’ordine, i malviventi sono a caccia di soldi per pagarsi le vacanze. La tecnica (o modus operandi come si usa in gergo giudiziario) utilizzata è sempre la stessa, per cui alcuni investigatori sospettano che agisca una coppia di scippatori specializzati. Tra l’altro, e la circostanza non aiuta la giustizia, non sempre le vittime denunciano nella consapevolezza che difficilmente rivedranno il cellulare rapinato o rubato. Le voci comunque, sono insistenti e raccontano di aggressioni ripetute nelle ultime settimane in particolare ai danni di donne e persone di una certa età. Nel mirino finiscono soprattutto gli i-Phone. I

FURTI NEGLI APPARTAMENTI. Intanto per un’altra piaga che affligge i cittadini del Vomero-Arenella, le vittime hanno pensato a una sorta di autodifesa: una app per informarsi e informare sui furti in appartamenti nel quartiere. Un’iniziativa di alcuni residenti, che hanno vissuto in prima persona l’esperienza di essere derubati in casa, che va a incrociarsi con i dati ufficiali delle forze dell’ordine: meno reati finora rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, ma boom a giugno in concomitanza con le prime partenze estive post coprifuoco. I ladri attendevano proprio questo e sono entrati puntualmente in azione. Ma con una particolarità: entrando nelle abitazioni vuote senza effrazioni, utilizzando secondo gli investigatori chiavi universali sofisticatissime. Ecco perché tra gli abitanti della zona è scattato l’allarme ed è partito il “fai da te” con l’applicazione sul cellulare: in sostanza un gruppo whatsapp molto allargato. Il dato da cui partire sono le 90 denunce presentate a luglio 2020 a Napoli. Come accade sempre nei mesi estivi, con l’arrivo delle ferie

l’emergenza si ripete, anche se stavolta la paura sembra ancora maggiore a giudicare dai messaggi che girano sulla rete. «Ladri in azione: massima allerta al Vomero», si legge in un post pubblicato. E poi il giorno successivo «Piazza Arenella, via Piscicelli: furti in casa. Fate girare». Eppure, e carta canta si direbbe a Napoli, dalle cifre fornite da polizia e carabinieri risulta che rispetto al 2019 i furti commessi negli appartamenti in tutta l’area metropolitana si sono ridotti di quasi il 30 per cento, con punte del 40 a Napoli città. Il che non significa che il fenomeno criminale sia cessato. Tant’è vero che proprio per questo qualcuno ha pensato di ricorrere alle “app” per lanciarsi il passaparola e scambiare informazioni utili.

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